lotta ancora con la morte il marittimo nino Lombardo dato per morto e contato come quarta vittima del un gravissimo incidente sul lavoro avvenuto a bordo del traghetto Siremar Sansovino dove durante alcune operazioni di riparazione e manutenzione sei persone sono precipitate all’interno di una cisterna.

Le vittime accertate sono il palermitano Santo Parisi macchinista originario di Terrasini, Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta di Lipari; Christian Micalizzi, primo ufficiale di Messina mentre è gravissimo il nostromo Nino Lombardo.

I primi ad arrivare sul posto i vigili del fuoco di Messina, che sono intervenuti per soccorrere i sette operai incastrati all’interno del locale sentina.
I Vigili del Fuoco, nonostante le condizioni siano apparse subito gravi, sono riusciti, grazie all’utilizzo di autorespiratori, ad entrare nello stretto passaggio di imbocco dei locali sentina, ad estrarre e consegnare al personale medico tutta l’intera squadra di operai che si trovava all’interno. Il decesso dei tre operai, dunque, sarebbe avvenuto dopo l’intervento dei vigili del fuoco.
In seguito è stata inviata anche sul posto una squadra di Vigili del Fuoco del nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) per accertare la sostanza che ha potuto provocare questo grave incidente.

Ancora da ricostruire con chiarezza, comunque, le fasi dell’incidente ( è stata aperta un’inchiesta interna )e ma sembra che a causare la tragedia siano state alcune esalazioni di gas tossici ma a bordo non si sarebbe sviluppato un incendio come dalle prime notizie giunte. Pare che durante le operazioni di ripulitura di una cisterna il vano si sarebbe riempito di gas tossici che hanno riempito un’intera sezione dell’imbarcazione in rada. Frastornati dai gas i sei marittimi che stavano lavorando all’interno sarebbero precipitati nella cisterna.

La prima vittima sarebbe deceduta ancora sul molo mentre le altre subito dopo il trasporto in ospedale. Gli altri tre intossicati sarebbero anche abbastanza gravi e attualmente si trovano ricoverati. Dalle prime notizie le persone coinvolte sarebbero un trapanese, due palermitani e quattro messinesi. Le indagini sono affidate alla Capitaneria di Porto di Messina e la procura ha aperto una inchiesta sull’accaduto