“Il Governo italiano è inadempiente rispetto al diritto comunitario. Vogliamo sapere quali sono le 44 discariche oggetto della procedura di infrazione odierna”. Lo chiede Claudia Mannino, deputata nazionale ex M5S, autosospesa e passata al Gruppo Misto.

“Sulle procedure di infrazione c’è ancora molto da fare, – spiega la Mannino- soprattutto sui contenziosi ambientali. In questi mesi sulla qualità dell’aria, sul mancato trattamento delle acque reflue e sulle discariche non a norma ovvero mai bonificate, c’è stata una giusta accelerazione da parte dell’Europa contro l’Italia inottemperante”.

“Oggi, per esempio, – aggiunge – la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia, giacché il nostro Paese ha omesso di adottare misure per bonificare o chiudere 44 discariche non conformi, come prescritto dall’articolo 14 della direttiva relativa alle discariche di rifiuti (1999/31/CE). Proprio su questo presentai un’interrogazione il 1 giugno del 2014, quasi tre anni fa, per sapere dal Governo cosa intendesse fare per evitare che la procedura 2011_2015 arrivasse dinanzi alla Corte. Purtroppo non mi è stata mai data risposta. Ma nonostante questa omissione, oggi stesso depositerò un altro atto di sindacato ispettivo per sapere quali siano i comuni e le località dove sono ubicati i 44 siti sotto accusa. È bene ricordare, oltre che chiarire, come questo contenzioso si vada ad aggiungere a quello relativo alla mancata bonifica di 200 siti, su cui già pendono due condanne della CGUE costate fino ad oggi circa 163 milioni di euro”.

Secondo la Mannino “appare chiaro come il Governo attuale, come quelli precedenti, checché ne dicano Galletti, Gozi e Renzi, sia largamente inadempiente rispetto al diritto comunitario, soprattutto sulle materie ambientali. Purtroppo la loro inerzia è già costata ai cittadini italiani centinaia e centinaia di milioni di euro, cifra che cresce semestre dopo semestre. Su questo evidente danno erariale, negli anni, ho depositato diversi esposti alla Corte dei conti: spero che prima o poi qualche responsabile paghi. Non è giusto che lo facciano gli ignari cittadini”.