Più di 1 milione e 330mila persone (circa 46mila in più rispetto al 2015)nel corso del 2016 ha trasferito la sua residenza all’interno delle regioni italiane. E’ quanto emerge dal bilancio demografico dell’Istat che ha certificato la diminuzione dei residenti in Italia.

Seguendo un modello migratorio ormai consolidato, gli spostamenti di popolazione avvengono prevalentemente dalle regioni del Mezzogiorno a quelle del Nord e del Centro. Il tasso migratorio interno oscilla tra il -4,0 per mille della Basilicata e il 2,2 per mille della provincia autonoma di Bolzano.

Tutte le regioni del Sud e delle Isole presentano valori negativi, alle quali si aggiungono quelli di Marche, Umbria e Valle d’Aosta. Le migrazioni interne sono dovute anche ai movimenti degli stranieri residenti nel nostro Paese che, rispetto agli italiani,presentano una maggior propensione alla mobilità ma seguono una direttrice simile.

Anche se rappresentano l’8,3% della popolazione essi contribuiscono al movimento interno per circa il 17%.

Complessivamente il fenomeno migratorio interno si muove sulla direttrice verso il Centro e il Nord e un incremento delle immigrazioni dall’estero nelle regioni del Mezzogiorno. In queste ultime si tratta prevalentemente degli arrivi dovuti agli sbarchi che avvengono sulle coste e nelle Isole. Il Mezzogiorno si conferma dunque terra di frontiera e di transito per le migrazioni internazionali.

I continui nuovi arrivi di migranti, tuttavia, non riescono a compensare la perdita di popolazione dovuta alle migrazioni interne. Il tasso migratorio (interno più estero) è quindi negativo e pari a -0,9 per mille per il Sud e -1,3 per mille per le Isole. Emilia Romagna e Toscana sono le regioni più attrattive (+5,4per mille), seguite da Liguria (+4,8 per mille) e provincia autonoma di Bolzano (+4,3per mille).

Infine in Italia, secondo l’Istat, ci sono oltre 200 nazionalità, . Le prime dieci cittadinanze in ordine di importanza numerica da sole raggruppano il 64,2% del totale dei residenti stranieri (3.242.679 individui) e le prime cinque il 50,6% (2.553.936). La collettività più numerosa è quella rumena con 1.168.552 residenti, il 23,2% del totale. Seguono i cittadini dell’Albania (448.407, 8,9%), del Marocco (420.651, 8,3%), della Cina (281.972, 5,6%) e dell’Ucraina (234.354, 4,6%).