Camoscio e capriolo. Sono i due ungulati che a distanza di  quindici giorni sono stati scoperti dalla Polizia Provinciale di Brescia, nascosti all’interno di sacchi.

Il primo caso, avvenuto in Valle Sabbia ed il secondo in Valle Trompia.  Si tratta delle due grandi valli a forte vocazione venatoria che caratterizzano, purtroppo, uno dei punti caldi del bracconaggio italiano individuati dall’ISPRA, l’Istituto statale che si occupa di ricerca e gestione della fauna selvatica.

In entrambi casi i due ungulati sono stati trovati in possesso di cacciatori segugisci. Dovevano cacciare lepri ma la tentazione, evidentemente, è stata forte. Alla denuncia per i seguaci di Diana è seguito il sequestro delle armi, oltre che degli animali abbattuti.

Un caso particolare, quello di Brescia, che anche quest’anno si mette in evidenza per i numerosi interventi antibracconaggio compiuti, oltre che dalla Polizia Provinciale, anche dal Corpo Forestale dello Stato. Proprio quest’ultimo organizzata nel bresciano un vero e proprio campo antibracconaggio autunnale della durata di circa un mese. Un secondo campo è invece organizzato nel periodo primaverile in Aspromonte. In quel caso i bracconieri sparano contro rapaci e cicogne in migrazione.

Colpisce il fatto che i soli due specifici Corpi di polizia che prevedono espressamente tra i loro compiti gli interventi antibracconaggio, sono divenuti oggetto di interventi del Governo che ha di fatto estinto la Polizia Provinciale (salvo che le Regioni intendano inglobarla) e lasciato nell’incerta il Corpo Forestale. Quest’ultimo, infatti, dovrebbe transitare nell’Arma dei Carabinieri ma il futuro non appare perfettamente definito.

Un riforma che suscita perplessità, come nel caso dell’emendamento, appoggiato dallo stesso Governo, che ha salvato i Corpi Forestali di Regioni e Province Autonome. In Sicilia, ad esempio, continuerà ad esistere il Corpo Forestale della Regione Siciliana, mentre quello dello Stato, pur presente nell’isola, sarà costretto a transitare nell’Arma dei Carabinieri. Per adesso,  coesistono.

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