Una vicenda che è riuscita a tenere molto in apprensione i media Turchi. Un cucciolo di cane, di circa quattro mesi di vita, caduto in un pozzo profondo settanta metri.

Dieci giorni di tentativi, portati avanti con l’esigenza di provare a tenere in vita il cagnolino. Purtroppo tutti i tentativi si sono rivelati vani. Il corale appello alla solidarietà è arrivato così anche ad un gruppo di ingegneri dell’Istanbul’s Bahcesehir High School For Science & Technology. Giorni di lavoro per produrre un vero e proprio braccio robottizzato che è riuscito, tra la gioia dei soccorritori, a salvare il povero cagnolino.

Infreddolito, per l’umidità del sottosuolo, ed apparentemente spaesato, ma tutto sommato in discrete condizioni di salute.

I precedenti tentativi si era infranti difronte al rischio di crollo del pozzo. Infine lo sepciale strumento si è rivelato risolutivo ed il piccolo cane è stato tratto in salvo.

Kuyu, questo il nome dato al cane, aveva evidentemente il destino segnato. Adottato da una stazione dei Vigili del Fuoco, verrà addestrato come cane da salvataggio.

In Turchia operano diverse associazioni di protezione animale. In alcuni casi vi è poi la collaborazione con ONG di paesi esteri, tra cui una olandese che lo scorso mese di novembre contribuì a salvare un cucciolo che era stato cosparso di colla e poi rotolato nella terra.

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