I dati ufficiali sono ormai definitivi e confermano quanto si era intuito ma con la chiusura dei seggi alle 23, quando appariva chiaro che il referendum sulla durata delle concessioni per le ricerche petrolifere non aveva raggiunto il quorum dei votanti. Per la validità era necessario che andassero alle urne almeno 23 milioni 366mila 296 dei 46.732.590 elettori aventi diritto al voto.

Il dato sull’affluenza per quanto riguarda gli 8000 comuni italiani al voto parla, di una percentuale di votanti del 32,15% mentre la Sicilia si attesta al 28,40%.

In Sicilia Caltanissetta con il 22,50% si conferma la provincia dove si è votato meno con la città Gela che è il comune dove l’astensione è stata praticamente la regola. In pratica tutte le città industriali d’Italia legate al petrolio non hanno votato. La provincia siciliana dove si è votato di più si conferma Trapani con il 33,30% dato ormai definitivo, seguita da Agrigento con il 30,63%, da Ragusa con il 29,51% e da Catania con il 29,33%, Palermo con un punto in meno il 27,54% e da Siracusa con il 27,42%, da Messina con il 26,98% e da Enna con il 25,65% penultima in Sicilia.

Ma che il quorum non sarebbe stato raggiunto era chiaro già alle 19 quando avevano votato il 23,48% degli italiani e solo il 19,50% dei siciliani.

Non è bastata neanche l’indicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha dato l’esempio andando a votare a Palermo nella sua sezione storica di voto poco distante dalla sua residenza in via Libertà. E nelle ultime 4 ore è esplosa la polemica quando un tweet di Ernesto Carbone della segreteria nazionale del Pd ha fatto ‘saltare sulla sedia’ la minoranza. Il suo #ciaone su twitter è subito diventato trend topic e l’esponente dem ha dovuto precisare che la sua derisione non era indirizzata agli elettori andati alle urne ma agli organizzatori di un referendum inutile.

I dati confermano come la Basilicata sia la regione dove si è votato di più e l’unica dove il quorum si sarebbe raggiunto, seguita dalla Puglia seconda per numero di votanti ma che non raggiungerebbe il quorum mentre il Trentino Alto Adige quella dove si è votato di meno. Bassa affluenza nelle regioni del sud come Calabria e Campania La Sicilia resta, come buona parte del meridione, fra le regioni che mostrano una delle affluenze più basse ma chiude quartultima.

Facile immaginare che in Basilicata abbia avuto un ruolo la forte presenza di piattaforme e l’inchiesta Petrolio che proprio in queste ore tocca anche la Sicilia, regione che reagisce, invece, in modo opposto.

Il referendum il cui risultato si avvicina a quelli delle peggiori performance degli ultimi 15 anni è costato agli italiani 300 milioni di euro. tanto si è dovuto impegnare per pagare la macchina amministrativa che è stata messa in piedi per esprimere questo voto risultato nullo.

Le rilevazioni dell’affluenza sono state effettuate alle 12 (leggi l’affluenza alle 12) e alle 19 (leggi l’affluenza rilevata alle 19) prima della chiusura dei seggi.

Non si è fatta attendere la reazione del Premier che con una conferenza stampa iniziata alle 23,15 ha subito detto che il governo non si considera vincitore ma “considera vincitori gli 11mila operai che domani mattina andranno a lavorare serenamente. Alziamo il calice con loro”.

“Gli sconfitti – ha detto Renzi – non sono gli elettori che sono andati a votare. Chi esprime la sua idea, quale che essa sia, vince sempre. Gli sconfitti sono gli organizzatori, quelli che hanno caricato questo referendum di significati che non ha. Oggi brindiamo per tutti gli operai a cui si è cercato di togliere il lavoro”.

Renzi ha poi spostato l’attenzione sul lavoro “Vogliamo che il pensiero vada a tutte le crisi aperte” e fra queste nomina per prima la vertenza Almaviva

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