Un fenomeno, quello del bracconaggio sul Sulcis Iglesiente, in Sardegna, che assume contorni ancora più allarmanti nei mesi invernali. In particolare, riporta il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale dell’Ispettorato di Iglesias, ad essere colpita è l’avifauna migratoria ed in particolare quella che viene a trascorrere il periodo più freddo per sfuggire agli ancora più rigidi inverni del nord Europa.

Il resto dell’anno, commenta il Corpo Forestale, il bracconaggio è invece riservato alla fauna stanziale. Dunque, non un solo periodo di tregua.

L’avifauna migratoria viene illecitamente catturaao per rifornire alcuni piatti della tradizione locale. Santadi, Nuxis, Piscinas, Villaperuccio, Giba, Narcao e Tratalias. Questi i comuni coinvolti nei monitoraggi della Forestale della Regione Sardegna. Oltre cento reti e 350 trappole metalliche trovate ed eliminate dai Forestali, che hanno provveduto altresì a bonificare i sentieri da 120 lacci-cappio in acciaio riservati agli ungulati.

In un caso è stato rinvenuto un fucile illecitamente detenuto. Sette le persone che risultano indagate.

Sia nel Cagliaritano che nell’Iglesiente, gli uccelli catturati vengono bolliti per la cosiddetta is taccula. Otto tordi, in genere serviti con un contorno di aromi per un valore compreso tra ottanta e cento euro.

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