Una scena pietosa che mostra un cigno centrato da una fucilata nei pressi di Melegnano, in provincia di Milano. Un uomo, stante quanto riferito in loco, avrebbe centrato il povero animale per fuggire poi a bordo di un furgone. Il cigno, ormai senza vita, è stato trascinato dalla corrente fino ad una centrale idroelettrica dove è stato poi recuperato.

Per il WWF si tratta di un fatto grave che sottolinea ancora di più il senso di impunità che viene avvertito da parte di chi si rende responsabile di tali reati. Basti pensare che i reati venatori sono tutti di semplice contravvenzione. Un fatto, peraltro, che ha circoscritto la loro applicazione alle disposizioni sull’impunibilità volute dal Governo. Sono sempre gli ambientalisti a puntare il dito su un altro provvedimento nei mesi scorsi approvato dall’Esecutivo. Si è trattato, infatti, della riforma della Pubblica Amministrazione e quanto disposto per le Polizie Provinciali e il Corpo Forestale dello Stato. Le prime sono di fatto estinte, salvo copertura finanziaria e passaggio degli organici alla Regione. In provincia di Milano, dove è stato ucciso il povero cigno, questo ha significato la chiusura di tutti i distaccamenti periferici e la permanenza di soli cinque Agenti che dovrebbero garantire (turnazioni comprese) il controllo per l’intera provincia. Futuro quantomeno incerto, invece, per i Forestali. A breve passeranno nei Carabinieri e per questo è già stato presentato un nuovo Comando dell’Arma. Già dal mese di gennaio sarà possibile vedere cosa cambierà.

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