Quando la realtà vive di riflesso o subisce le conseguenze di una fiction televisiva. Non un’ipotesi ma è realmente accaduto ad una coppia di Domodossola. A raccontarcelo il sito on line del quotidiano La Stampa.

A far da sfondo la serie televisiva andata in onda su Canale 5 dal titolo “Rosy Abate” la storia di una donna che cerca di costruirsi una possibile vita al di fuori del contesto mafioso in cui è cresciuta.

La coppia di Domodossola, o meglio il marito, si è trovato coinvolto in una serie di insulti e minacce attraverso chiamate al proprio numero di cellulare,  un numero che appariva scritto su un bigliettino da un criminale. Ma quel numero appunto non era inventato ma vero. Da qui lo spiacevole incidente di percorso della fiction che tra gli spettatori non aveva neanche avuto la coppia piemontese.

“Quel numero esiste ed è di mio marito – spiega la signora di Domodossola a La Stampa -. Da ieri sera persone sconosciute ci stanno tempestando di telefonate, fino alle 4 di notte e di nuovo stamattina, per chiederci se siamo parenti di Rosy Abate, qualcuno ci dà dei mafiosi e c’è chi ci ha perfino minacciato”. “All’inizio pensavo che si trattasse di uno scherzo di amici, poi il cellulare non smetteva di suonare e ho capito che era uno spiacevole episodio, che ha preso una brutta piega”.

Gli insulti dei più svariati racconta la donna con un unico filo gente che si era immedesimata anche troppo nella storia. I problemi rimangono per il marito che non può cambiare un numero di cellulare utilizzato per lavoro.