“Ho vissuto una stagione di speranza e entusiasmo, di amicizie troncate nel sangue e risultati eccezionali. Abbiamo vinto molte battaglie ma la guerra è ancora in corso e viene portata avanti ogni giorno da tante donne e uomini”.

Con queste parole il presidente del Senato Pietro Grasso, ha chiuso l’assemblea unitaria della sinistra ponendosi alla guida di quel movimentocn he nascerà in vista delle politiche e che lo vedrà leader e probabile candidato Premier.

Una scelta possibile ma non scontata quella di Grasso che fa un salto nel buio e la cui unica certezza è quella di fare ulteriore danno di immagine ed elettorale al Pd di Matteo Renzi.

“Nel 2014 ho accettato la proposta di spostarmi in politica -ha sottolineato Grasso – e decisi con la stessa emozione che ho oggi e decisi di chiudere il più significativo capitolo della mia esistenza per continuare con altri mezzi le battaglie di sempre”.

Ma non c’è solo Pietro Grasso dalla Sicilia all’Asssemblea della sinistra che di fatto tiene a battesimo un nuovo corso, un nuovo soggetto.

“Vogliamo che finisca questa brutta pagina per l’umanità intera. Lo dobbiamo fare assieme. Io spero molto in voi, Speranza, Fratoianni, Civati, voi ragazzi giovani e bravi. Abbiamo tutti il diritto di vivere una vita dignitosa” ha detto Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, noto anche per il film Fuocammare. Accolto da una lunga e convinta standing ovation, Bartolo ha concluso così il suo intervento. Un applauso a cui si sono uniti anche i leader nelle prime file, dell’assemblea all’Atlantico Live.

Un segnale preciso circa la rotta che sta prendendo la sinistra italiana, ben distante dal Pd di Renzi al quale non risparmia critiche anche feroci, forse peggiori anche rispetto a quelle degli avversari naturali: il centrodestra.