“La successione di Riina scatenerà una guerra anche all’interno delle carceri ed in particolare nei 13 istituti penitenziari dove sono in cella complessivamente 740 detenuti per reati di criminalità organizzata e terrorismo in regime di carcere duro”.

Lo afferma Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di polizia Penitenziaria. Secondo Di Giacomo, che è al 27/o giorno di sciopero della fame contro le “modifiche striscianti” dell’attuale sistema penitenziario, “è proprio da quanti sono sottoposti al 41 bis che bisogna aspettarsi ‘pizzini’ di ordine ai clan del mandamento di Corleone per indicare da subito i reggenti provvisori ed in tempi medi affermare la supremazia del nuovo boss dei boss”.

“Non bisogna inoltre dimenticare – sottolinea il sindacalista, che ipotizza anche l’ascesa di una donna al vertice di Cosa Nostra – che pian piano stanno tornando in libertà decine e decine di vecchi capi mafia che hanno saldato il loro conto con lo Stato o che escono con libertà anticipata”. Per il segretario generale del Spp “intensificare la vigilanza, specie nei 13 istituti penitenziari del 41 bis ha sicuramente il doppio effetto di prevenire la tensione nelle celle e intercettare i pizzini. Tutt’altra cosa rispetto al tentativo di smantellamento del 41 bis portato avanti dal Dap”.