“Con l’intesa sulla Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, siglata nel 2014 e rinnovata qualche settimana fa, l’Italia ha dato vita a una best practice fortemente ispirata dal principio del superiore interesse del minore sancito nella Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, dando concretezza all’esigenza di assicurare la continuità affettiva e relazionale tra i bambini e gli adolescenti da un lato e i loro genitori in carcere dall’altro. Il problema riguarda circa 800mila minori in tutta Europa. Oggi lanciamo alle istituzioni dell’UE e ai paesi membri l’invito a prendere in considerazione l’istituzione di un analogo protocollo a livello europeo, in modo da avviare la costituzione di un quadro normativo uniforme che, superando le disomogeneità esistenti, assicuri il mantenimento dei rapporti familiari e consenta ai genitori anche di essere presenti nelle fasi importanti del percorso formativo dei loro figli”.

Ad affermarlo è Caterina Chinnici, co-presidente dell’intergruppo per i diritti dei minori, intervenuta a Bruxelles al dibattito (FOTO) organizzato dal gruppo S&D per la presentazione della dichiarazione scritta che propone l’adozione di una carta europea dei minori figli di persone recluse e di cui la stessa eurodeputata è promotrice insieme con altri nove colleghi.

“È molto importante – aggiunge Caterina Chinnici – che le istituzioni europee si impegnino al massimo, in linea con i valori fondanti dell’UE, per tutelare i diritti dei minori figli di detenuti e fare sì che questi bambini e ragazzi possano crescere senza smarrire il rapporto con i genitori. L’Italia ha avviato un’esperienza che può rappresentare un valido spunto per creare una regolamentazione europea utile anche a rafforzare, in chiave generale, l’integrazione sociale”.

Oltre a Caterina Chinnici, primi firmatari della dichiarazione sono Patrizia Toia, Sergio Cofferati, Silvia Costa e Luigi Morgano per il gruppo S&D, Anna Maria Corazza Bildt ed Elisabeth Morin-Chartier del PPE, Nathalie Griesbeck e Marian Harkin del gruppo ALDE e Jean Lambert del gruppo Verdi/ALE. Il documento sarà sottoposto per l’adesione a tutti i membri del Parlamento Europeo.