Oggi tocca ai Rettori delle 4 Università siciliane, poi toccherà ai nove prefetti dell’isola, nel mezzo anche la missione a Roma per incontrare il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Bressa.

Dopo le prime ‘operazioni verità’ (sul sistema dei rifiuti e sui conti della Regione) e dopo il ritiro di importanti provvedimenti del governo Crocetta considerati inadeguati come annunciato il governo della Regione tenta di costruire la strada del dialogo sulla quale poi porre le basi per la ricostruzione.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, riceverà nel pomeriggio, nella Sala degli specchi di Palazzo d’Orleans, i rettori delle quattro università siciliane. L’incontro con i vertici degli atenei di Palermo, Catania, Messina ed Enna servirà a definire un programma di collaborazione tra la Regione e il sistema accademico siciliano, anche in relazione ai temi dell’istruzione e della ricerca universitaria, considerati prioritari per la formazione e l’occupazione dei giovani. Una sinergia, ritenuta fondamentale dal governo regionale, per arginare la ‘fuga dei cervelli’ e favorire l’accesso al mondo del lavoro.

Ma una tappa fondamentale sarà quella di metà gennaio quando è in programma l’incontro con i prefetti per parlare di sicurezza e l’incontro col Sottosegretario per parlar di conti della Regione e di rapporti fra Stato e Regione.

Intanto, oltre alle conferenze stampa di denuncia, che saranno seguite, ai primi di febbraio, da un’altra operazione verità sulle partecipate, il governo continua a ritirare le attività cancellabili di Crocetta e compagni. Dopo il ritiro del Def e quello dell’Avviso 8 della Formazione professionale, sotto analisi ci sono altri documenti a cominciare dalla rimodulazione della rete ospedaliera che potrebbe cambiare di nuovo.

Ma intanto nella tv generalista e populista italiana per eccellenza che si è spostata dalla domenica pomeriggio della Rai alla prima serata di La 7 ovvero l’Arena di Giletti, torna di scena la Sicilia canaglia e l’ex governatore Rosario Crcoetta che adesso diventa quasi un opinionista.

Al centro della scena a dire che la Sicilia è canaglia per gli stipendi d’oro dell’Ars c’è l’ex assessore Vincenzo Figuccia, a difendere l’isola, incredibile a dirsi, l’assessore Vittorio Sgarbi e nel mezzo una serie di banalità, inesattezze, mezze verità o mezze bugie e una gran confusione nella quale passa perfino il principio che i deputati siciliani incassino 16 mensilità di stipendio. Naturalemnte falso ma naturalmente subito ripreso sui social media.

Le sedici mensilità sono quelle dei commessi e non sono un laboratorio, una distorsione siciliana. Sono sì una distorsione ma che nasce dal Senato al quale l’Ars resta legata. Sono sedici le mensilità dei commessi del Senato e anche di quelli dell’Ars. Ma solo dei commessi. E invece c’è chi oggi urla allo scandalo su sedici stipendi dei deputati. Effetto populistico di una trasmisisone populistica, senza basi certe e accertate, senza spiegazioni, senza dati ma fatta solo di urla, sovrapposizioni e fiera delle contraddizioni. E nessuno che parli del Senato della Repubblica perchè probabilmente neanche lo sanno