Si collocano sempre nella piazza di Ballarò, tra via Giovanni Naso e via Giovanni Mira. Sono gli uccellatori palermitani ed in alcuni casi della provincia che anche domenica scorsa hanno occupato i marciapiedi della zona esponendo almeno 150 Cardellini di cattura.

Come è noto si tratta di volatili della famiglia dei fringillidi, “particolarmente protetti” dalla normativa nazionale e comunitaria.

Ad affermare la pericolosa permanenza di chi alla luce del sole viola la legge sono i volontari del CABS, il gruppo antibracconaggio con sede a Bonn ed operativi in numerosi paesi del Mediterraneo (l’ultimo campo antibracconaggio, inaugurato pochi giorni addietro, è in corso di svolgimento sulle alture di Beirut) che da più di un anno monitorano la piazza di Ballarò denunciando ogni settimana quanto avviene nel mercato palermitano.

“Domenica scorsa – afferma il CABS – a Ballarò era esposto di tutto. Dagli “spadini, ossia i Pesci Spada sotto misura, ai Cardellini di cattura per finire a sorte di caseifici che vendono a prezzi imbattili ricotta appena raccolta dai bollitori, in spregio ad ogni norma sanitaria”.

“Basterebbe – aggiunge il CABS a proposito degli uccellatori – prendere in considerazione il rischio influenza aviaria, riapparsa questa estate con un ceppo ad alta patogenicità in alcune Regioni italiane, per dettare un maggior controllo del territorio. Ed invece, ogni domenica mattina, gli arcinoti uccellatori espongono sui marciapiedi di Ballarò le loro gabbiette cariche di sofferenza e dolore. Decine di piccoli animali stipati in spazi angusti e sporchi. E dire – conclude il CABS – che la fauna selvatica è per legge Patrimonio Indisponibile dello Stato. Significa che i conseguenti reati di furto e ricettazione, quest’ultimo applicabile nei confronti di chi vende, consentirebbero l’arresto in flagranza di reato, anche alla luce dell’alta recidività dei soggetti in questione”.

Il CABS è tornato a chiedere alle Autorità competenti un intervento immediato e duraturo nei luoghi, mentre va avanti il costante lavoro di informazione nei confronti della Commissione Europea. Gli Uffici comunitari, infatti, hanno recentemente aperto contro l’Italia il fascicolo EU-Pilot, propedeutico alla procedura d’infranzione per il mancato rispetto della normativa sulla protezione della fauna selvatica. Il mercato degli uccellatori di Ballarò rappresenta un caso unico per i paesi UE.