E’ allarme suicidi a Caccamo, piccolo ed apparentemente tranquillo centro del Palermitano.
Tra il 2014 ed il 2015 c’è stata una brusca impennata dei gesti anti-conservativi soprattutto tra i giovani.
Dati e storie che raccontano di un malessere sociale diffuso rispetto al quale le associazioni del territorio e don Giuseppe Calderone, arciprete e parroco della chiesa di San Giorgio Martire, lanciano l’allarme.

In quella che potrebbe sembrare un’isola felice, si annidano gioco d’azzardo, alcolismo e tossicodipendenza.
Forse per noia, per mancanza di lavoro, o per cercare di acuire la preoccupazione per il futuro che assume tinte sempre più fosche.

Caccamo vuole riemergere dal buio e i suoi cittadini si stanno dando da fare.
A fine gennaio la comunità parrocchiale ha organizzato la giornata delle famiglie in piazza, a febbraio una nuova conferenza sulla famiglia e oggi un convegno di studi sul gioco d’azzardo patologico alla presenza del nuovo arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

Su questo stesso tema, a metà gennaio, la parrocchia aveva organizzato tre giornate di riflessione con proiezione del docufilm «Vivere alla Grande» del regista Fabio Leli e premiato al Festival del Cinema di Locarno. Ad aderire al progetto il Comune, i servizi sociali, il centro di salute mentale e il Sert di Termini Imerese, le scuole, giovani professionisti (psicologi e assistenti sociali), le parrocchie di Caccamo, il consultorio familiare, i medici di base e neuropsichiatri infantili.

Scopo di questa squadra di professionisti è quello di creare un centro di ascolto per i giovani, di fare comunità, di far comprendere, a chi si sente solo e senza speranza, che il domani può essere davvero migliore, basta crederci e lasciarsi aiutare.

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