“Troppi litigi a sinistra. Si sta facendo a gara per scaricare le responsabilità di una sconfitta che, più che riguardare il Pd e il centro sinistra nel suo complesso, ha riguardato il progetto di Governo che si è presentato agli elettori”. Lo dice il presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta, che lancia un appello al Pd, e analizzando il dato dei dem ricorda che “il dato del Pd è esattamente quello di 5 anni fa e quel 6,2% che manca è quello del Megafono (il movimento creato da Rosario Crocetta, ndr) che si è voluto cancellare”, dice.

“Con senso di responsabilità mi sono ritirato quando me lo ha chiesto Renzi e quando ho capito che non ci sarebbe stata convergenza su di me. Dopo il risultato elettorale in gran parte previsto – aggiunge – vedo che fra gli alleati e soprattutto all’interno del Pd si vorrebbe una sorta di resa dei conti per individuare il responsabile”. “Non voglio ergermi ad accusatore – dice -, non l’ho fatto in questi 5 anni e non voglio farlo adesso. Ma l’idea del Pd di considerare la battaglia politica un derby di partito, è un vizio che sembra riaffiorare in questi giorni e che ha prodotto un attacco continuo al presidente e al governo in questi anni”. “È andata così non sono uomo di risentimento – continua – Penso che il centro sinistra e il Pd debbano sospendere questa lotta interna per rilanciare la propria azione nelle Istituzioni e nella società per fare politica, con un metodo che non sia il ‘volemose bene’ indistinto, ma ragionamento, discussione e unità”.

“La Sicilia è terra tradizionalmente di centro destra e questo deve essere oggetto di discussione – sottolinea – ogni elezione ha un suo percorso specifico. Occorre cominciare a lavorare per le politiche, anche perché i dati del centrosinistra nel resto del Paese hanno altre percentuali: la Sicilia deve fare la sua parte, dobbiamo lavorare. Per favore basta litigare”.

“Non credo che possiamo permetterci queste fibrillazioni. Il Pd viene da una storia diversa con ex Margherita ed ex Ds. Pensare di spostare il Pd in un’area riconducibile a una delle due escludendo un’altra sarebbe un errore. Vorrei che si lavorasse a un partito maggioritario e per essere un partito di maggioranza dobbiamo essere uniti” conclude.

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