C’è anche un poliziotto (adesso destituito) tra i clienti degli spacciatori arrestati questa mattina a Palermo. Le indagini sono partite dall’ascolto delle centinaia di telefonate che ogni giorno arrivavano a Giuseppe Cutino, tra le quali quelle di un avvocato.

“Ah la barba ti devi fare? – diceva all’avvocato -. Ma eventualmente, a te, Collica di viale Strasburgo ti viene lontano? No perché non sono solo, solo per questo, hai capito?”.

In alcuni casi, la consegna era “a domicilio”. “Sono allo studio”, dice l’avvocato. Con l’agente l’appuntamento nel 2013 era invece davanti a Villa Filippina, lo scambio soldi-droga sarebbe avvenuto all’interno di un’auto. Quando il poliziotto è uscito è stato controllato e gli è stato trovato un grammo di cocaina.

In un altro caso, le telefonate partivano dall’assessorato regionale alla Sanità.”Allora si può fare il discorso della pietra?”, chiedeva l’acquirente. “Pietra lunga e stretta”, chiariva. In pratica, i soldi venivano messi dal cliente sotto una pietra e il pusher prendeva il denaro e lasciava la droga.

Ascoltando Cutino, gli agenti della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti arrivano a una donna che sponsorizzava i vari pusher e recuperava altri clienti per loro.

Aveva deciso di rifornirsi anche da Antonio Napolitano e diceva ad altri clienti “non devi chiamare Mario, devi chiamare l’amichetto mio nuovo? devi chiamare Antonio, e se ti dico una cosa è quella? c’è un motivo? dico, una cosa ti dico, non c’è motivo di? dirne altre? di farne altre, giusto gioia mia? Chiama, chiama a lui senti ti do il numero dai?”.