Con la proclamazione degli eletti da parte degli uffici elettorali periferici presso i Tribunali, l’Assemblea siciliana sarà nel suo plenum, anche se Cateno De Luca, per ora agli arresti domiciliari, non potrà giurare durante la prima seduta d’insediamento perché ancora detenuto in via preventiva per evasione fiscale o se domani dovesse essere condannato nel processo per tentata concussione e abuso d’ufficio dal Tribunale di Messina.

Lo sostiene il professore Giacomo D’Amico, che insegna diritto costituzionale al dipartimento di giurisprudenza di Messina. “Nonostante non ci siano precedenti – spiega D’Amico – ritengo questa sia l’interpretazione corretta sulla base della legge elettorale siciliana”.

In caso di condanna in primo grado De Luca sarebbe stato sospeso in base alla legge Severino per 18 mesi e sostituito con il primo dei non eletti nella lista dell’Udc, ma essendo stato  assolto e comunque ancora detenuto per l’altra inchiesta quella sull’evasione fiscale, De Luca sarà sempre sostituito ma riassumerà la funzione di parlamentare non appena sarà scarcerato. La medesima interpretazione viene confermata dagli uffici dell’Ars che hanno approfondito il caso.

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