E’ finita così come  in tanti avevano previsto. Nessuno sconto all’Empoli che retrocede in serie B insieme ai rosanero.
Il Palermo già retrocesso in serie B  ha salutato i suoi, pochi, tifosi presenti allo stadio con una vittoria. Mentre da qualche parte questo suona come la vittoria del senso sportivo più autentico, del principio di lealtà sportiva che sembrava perso nei campionati trascorsi. Altrove invece  si è insinuato che neanche l’Empoli aveva tutta quella voglia di salvarsi dalla retrocessione. Qualcuno, sui social soprattutto, ha fatto notare e sottolineato le occasioni sprecate dall’Empoli contro il Palermo nel primo tempo soprattutto. Qualcun altro ha evidenziato come il tecnico abbia tolto dal campo prematuramente Maccarone, forse perché aveva sbagliato delle facili occasioni o forse perché era il più temibile cannoniere dell’Empoli che intendeva salvarsi.Tutte chiacchiere, solo insinuazioni. I fatti sono semplici e descritti dalla cronaca. Alla fine del campionato si è salvata dalla retrocessione la squadra che ha lottato di più per salvarsi e fino all’ultimo minuto di campionato. Quel Crotone sul quale non avrebbe scommesso nessuno al termine del girone di andata e che invece ha effettuato una marcia trionfale fino alla salvezza con la ciliegina sulla torta dell’ultima partita cui ha contribuito il Palermo stesso con la vittoria  sull’Empoli.

Adesso non è nemmeno ora di resa dei conti e di consuntivi per il Palermo. Resta il momento dell’attesa. Attesa che si concluda l’affare tra Zamparini e Baccaglini. Attesa di sapere che Palermo sarà messo in opera per il prossimo campionato cadetto. Attesa di conoscere il nome dell’allenatore, dei dirigenti, dello staff tecnico che il nuovo, ci auguriamo, patron rosanero vorrà mettere in asse per tentare la scalata al calcio che conta.

Doveva essere la fine di aprile. Siamo arrivato alla fine di maggio. Ci sta, certo, l’affare è complicato anche se i ritardi sulla chiusura dell’operazione non sembrano già attribuibili a troppi giorni di vacanza di un aprile pieno di ponti per le istituzioni bancarie così come il nuovo presidente aveva comunicato dopo che la prima scadenza non è stat rispettata.

Ma Palermo e la città attendono ancora. Attendono che Baccaglini si manifesti definitivamente concludendo definitivamente. Attendono di salutare Zamparini che in B aveva preso la squadra ed in B potrebbe lasciarla. Attendono tutti, quasi in un clima di esasperato fatalismo dove le prime diffidenze verso il presidente show man hanno preso il posto alla speranza che sia tutto vero, che l’affare si concluda, che Baccaglini si dimostri un bravo manager sportivo almeno quanto bravo ha dimostrato di essere nel comunicare se stesso e la sua intrapresa con il Palermo nelle prime settimane di avvento ai vertici di Viale del Fante subito dopo l’accordo preliminare con Zamparini.

Certro che questa storia che non si saprà presumibilmente nulla dei detentori del capitale di cui Baccaglini disporrebbe per l’operazione Palermo suona coma una vicenda pirandelliana. Ma quell’esasperato fatalismo di cui siamo ormai tutti preda nell’attesa, e nella speranza, che Zamparini faccia posto alla prossima proprietà, ci impedisce ormai di esercitare il più elementare spirito critico. Speriamo semplicemente che tutto vada per il meglio e che una nuova stagione sportiva gloria si possa aprire per i colori rosanero a partire dal prossimo campionato cadetto che potrebbe, e dovrebbe, vederci protagonisti.

La citazione però è d’obbligo e ci richiama al film premio oscar di Salvadores,  Mediterraneo quando uno splendido Abbatantuono nei panni del tenente  Lo Russo dichiarava una stupenda verità: “chi vive sperando muore ca…do”.

Noi speriamo che non sia così. Ci portiamo avanti. Salutiamo il presidente Zamparini ringraziandolo per tutto quello che ha saputo fare di buono e attendiamo che Baccaglini esca fuori dalla fase preliminare per lanciarsi in questa nuova avventura. Gli ricordiamo solo una cosa: il campionato è finito! Prepariamo la serie B.