C’è un altro candidato che risulta condannato in primo grado. Si tratta di Ernesto Calogero, ex consigliere provinciale di Catania arrestato nel 2009 nell’ambito di una operazione per la compravendita di diplomi a Gela. Calogero, candidato nella lista #diventeràbellissima che fa riferimento direttamente a Nello Musumeci è stato condannato nel febbraio 2017 in primo grado a quattro anni ma il reato che gli viene contestato non rien tra fra quelli previsti dalla Legge Severino e dunque non è ostativo della sua candidatura.

Ma tanto basta per una nuova polemica politica. Il primo a lanciare l’attacco è stato Claudio Fava “Adesso che il candidato condannato è nella sua lista, cosa dirà Musumeci: non votatelo o non votatemi?” dice Fava, dando notizia della condanna dell’ex Udc Ernesto Calogero.

Ma ci vanno più pesante i 5 stelle per i quali, adesso, “è diventata impresentabilissima”

“Avanti il prossimo! – scrive cancelleri su Facebook – Mi è appena giunta la notizia. C’è un nuovo condannato nelle liste di Musumeci e questa volta è addirittura nella sua lista personale “Diventerà bellissima” che intanto è diventata impresentabilissima. Si aprono le scommesse sulle scuse che avanzerà questa volta Ponzio Pilato Musumeci.

Il condannato di oggi è Ernesto Calogero. L’ex consigliere provinciale è stato arrestato nel 2009 nell’ambito dell’operazione Atena, inchiesta sulla compravendita di diplomi scoppiata a Gela, e condannato nel febbraio 2017 in primo grado a quattro anni. Si viene a sapere solo oggi e chissà… magari da qui al 5 novembre ne usciranno fuori altri”.

“La credibilità di Musumeci è ridotta a zero – incalza Cancelleri – la sua proposta ai siciliani si sintetizza in 3 punti: impresentabili, Miccichè e Cuffaro. Programmi zero. Peggio di così non si può. Siciliani: il 5 novembre rifiutate chi ha distrutto la nostra terra, andate a votare in massa e accogliete il cambiamento!”

Ma molto presto arriuva anche la replica di Ernesto Calogero “La mia posizione di candidato è in linea sia con la normativa vigente sulla candidabilità, con la legge Severino, sia con il codice etico sottoscritto dalla commissione antimafia – dice senza scomporsi l’ex consigliere provinciale dell’Udc.

“La lista #DiventeràBellissima – spiegano invece dal movimento – ha adottato come criterio il protocollo della Commissione Nazionale Antimafia e tutti i candidati hanno dichiarato la propria posizione come conforme al protocollo. Non ci è bastata l’applicazione della legge Severino e siamo andati oltre. Il candidato Calogero – ricostruiscono – ha presentato un certificato del casellario giudiziale ed un certificato dei carichi pendenti, dai quali non risultava nulla. Non avremmo potuto esigere nulla di più di quello che abbiamo chiesto, ma – confermano da #DiventeràBellissima – non abbiamo difficoltà a dire che ci saremmo attesi maggiore lealtà. Ciò nonostante il
caso segnalato non rientra, lo ribadiamo, nei livelli segnalati dal protocollo che è stato varato anche con il voto del M5S”.