Equilibrio massimo. Come ‘richiede’ il momento attuale, l’ex ministro delle Telecomunicazioni Salvatore Cardinale e leader di ‘Sicilia Futura’ non si sbilancia in questi giorni, caldissimi non solo climaticamente, sul nodo ancora forse troppo ‘stretto’ della candidatura alla presidenza della Regione siciliana in vista delle elezioni di novembre.

“Abbiamo lavorato e lavoriamo ad un programma che privilegia le cose da fare per i siciliani e per risolvere antichi e drammatici problemi. Come poi è naturale – dice Cardinale a BlogSicilia- in una coalizione che si allarga sempre di più, ci sono candidature tutte autorevoli ed importanti e dovremo sceglierne una. Lo faremo con massimo rispetto per tutti i candidati arrivando tutti insieme ad una decisione”.

Con tutte le questioni aperte nell’Isola, quali le capacità del candidato?

“La competenza, professionalità, l’amore per la propria terra e che siano giovani. Questo credo sia il profilo che possiamo tracciare del candidato che guiderà la coalizione di centrosinistra”.

La strada sembra portare al nome di Davide Faraone già da lei ‘caldeggiato’…

“Io non ho mai fatto mistero. Conosco Faraone, da cinque anni lavoriamo insieme. Sicilia Futura è un movimento che nasce anche con il suo contributo e si colloca nell’area renziana. Stiamo crescendo come proposta politica ed abbiamo avuto prove molto concrete nelle comunali succedutesi in questi anni e particolarmente nell’ultima. Pensare quindi a Faraone come candidato politico, per me e per il nostro movimento, è molto naturale”.

Dal ‘cavallo’ di Faraone, dunque, non si ‘scende’?

“Non ci siamo mai permessi di immaginare di ‘buttare’ sul tavolo un nome ponendo condizioni ultimative. Abbiamo una nostra proposta ma anche le altre candidature sono di tutto rispetto”.

Ma come si scioglie il nodo candidatura considerando anche la posizione di Ap del ministro Alfano?

“Tutti insieme ragionando, trovando la quadra. Quando si è in tanti bisogna animare il confronto di buone proposte e buoni propositi. Bisogna sedersi con la convinzione che non si può porre una candidatura e dire ‘o così, o ci alziamo dal tavolo’ e non credo che i soggetti che oggi siedono a questo tavolo hanno mai impostato così il ragionamento”.

In fatto di nomi, quelli citati dall’ex presidente della Camera Casini, che ne pensa?

Sono tutte persone capaci e rispettabili, ma non dimentico poi il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, c’è Giuseppe Lupo, come detto Faraone. Dobbiamo parlare di tutti ma arrivare ad una conclusione. Per quanto larga questa alleanza, la più vasta  possibile, deve però stare unita, stare insieme esprimendo un solo nome e trovando una ampia convergenza”.

I tempi tra l’altro, infine, iniziano a stringere

“Abbiamo privilegiato il programma, abbiamo lavorato sulla coalizione che mi pare dalle ultime notizie sia ‘arrivata’ ad Alfano. Lo stesso Lagalla mi pare possa essere della partita ed essere un candidato possibile da ciò che ho appreso e compreso. Poi bisogna fare sintesi e decidere. Siamo agli sgoccioli, alle ultime battute…”.

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