I più ottimisti sostengono che già prima di ferragosto il nodo candidature nel centrosinistra – e per così come si sono messe le cose anche nel centrodestra – verrà sciolto.  Gli altri, un po’ più cauti, ritengono che entro il 20 agosto tutto sarà definito. Ad oggi, però, si registra la stessa stagnazione che non fa fare significativi passi in avanti ai due schieramenti alle prese con la scelta delle alleanze e quindi con le rispettive (ed eventuali) candidature unitarie.

In mezzo, come è noto, ci sono gli alfaniani e ovviamente non sono passate inosservate le dichiarazioni di Giuseppe Castiglione, coordinatore siciliano di Ap, che ieri pur rimarcando la mancanza di un raggiungimento dell’intesa ha ribadito che col Pd “il dialogo è molto avanzato ed il confronto positivo”.

Detta così la compagine alfaniana sembrerebbe con qualcosina di più di un piede nell’alveo del centrosinistra, ma alla precisa domanda di BlogSicilia a Castiglione se Ap si senta ad oggi più vicina al Pd, risponde sicuro: “Noi stiamo realizzando il progetto di creare l’area di centro. Una grande area moderata, più larga possibile e guidata da un centrista. Anzi,  abbiamo chiesto di poterla condurre noi già in occasione della ‘nostra’ summer school di Giardini Naxos”.

In pieno stile ‘scudocrociato’ (del resto il primo amore non si scorda mai) lo stesso Castiglione non chiude però del tutto la porta all’ipotesi della medesima area centrista qualora “Miccichè riuscisse a realizzare il progetto che intende portare avanti, ovvero d’ispirazione Ppe, escludendo però Salvini e la destra”. Sinceramente, un’impresa difficile.

Certo, l’uscita di Pier Ferdinando Casini ha contribuito non poco ha disegnare i confini.

Tant’è che il ragionamento dell’ex presidente della Camera  è stato salutato con entusiasmo dal Pd e oggi Giuseppe Castiglione  conferma la linea e i nomi promossi da Casini: “Quelli che ha fatto a noi vanno tutti bene”.

Il terzetto, com’è noto, è composto dagli alfaniani Dore Misuraca e Giovanni La Via e dal leader siciliani dei Centristi, Gianpiero D’Alia. L’eurodeputato catanese piace, come è naturale che sia, al numero uno di Ap ed anche ad una parte dei dem. L’ex ministro messinese, invece, deve vincere le resistenze di Sicilia Futura e comprendere quanto Alfano sia disposto ad investire su un nome così politicamente importante.

Infine il palermitano Dore Misuraca che non conta grandi sponsor ma nemmeno tanti avversari interni. Chissà.

La matassa, ingarbugliatissima almeno ad oggi, potrebbe dipanarsi entro la fine della prossima settimana, a meno che non ci sia più di una Penelope a scioglierla nelle notti d’estate.

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