Una intera legislatura senza province, presidenti dei Liberi Consirzi e consigli neanche nelle Città Metropolitane. Doppo 4 riforme, cinque commissariamenti e una indizione di elezioni non svolte, l’Ars ha approvato oggi l’ennesimo rinvio delle elezioni nelle ex Province fissandole a dicembre ovvero dopo l’insediamneto del prossimo governo e della prossima Assemblea

Con 40 voti a favore, 14 contrari e 1 astenuto l’Assemblea ha detto sì al disegno di legge che rinvia le elezioni nei Liberi Consorzi di Comuni e Città Metropolitane. Durante l’esame del disegno di legge è stato approvato dall’aula anche un emendamento che sposta in avanti di altri cinque mesi, dal 31 luglio al 31 dicembre, la data entro la quale svolgere le elezioni.

Ma il percorso non finisce qui e la tendenza sembra essere quella di cancellare, con un colpo di spugna, tutte le assurde riforme di questi quasi cinque anni. Un progetto che, però, durante questa legislatura sarà difficile da mettere in prastica visto che il presidente dell’Ars Giovanni ardizzone è pronto ad alzare le barricate: “Le citta’ metropolitana sono riconosciute a livello europeo e devono andare avanti – ha detto a margine della seduta parlamentare – è chiaro che c’è stato un referendum che blocca le procedure e mantiene ferme le province, ma a
legislazione vigente abbiamo una legge, la Delrio che è riforma di carattere economico-sociale in forza della quale il
governo nazionale ha impugnato per ben due volte le nostre norme. Se non viene modificata la Delrio non potremo procedere diversamente dalla riforma che dovra essere fatta a livello nazionale”.

L’opposizione di Ardizzone è procedurale non politica: “Capisco che i sicilianisti convinti contesteranno questa tesi, ma siamo in Europa, c’è una Costituzione che ci governa e c’è una riforma la Delrio che non è stata mai impugnata – sostiene -. Finchè non verrà cambiata la Delrio è inutile parlare di elezione diretta”.

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