“É nostra intenzione fare una operazione verità su tutto ciò che riguarda la Regione. In questa fase, fino a febbraio, ci sentirete raccontare quali sono le condizioni in cui abbiano trovato questa Regione. Lo abbiamo fatto con l’emergenza rifiuti, oggi lo facciamo con i conti e poi lo faremo anche con le partecipate”.

Così il presidente della Regione Nello Musumeci ha anche detto nel corso della conferenza stampa sui conti della Regione che é “sull’orlo del dissesto”.

“Abbiamo trovato 5 miliardi e 900 milioni di disavanzo e un indebitamento di 8 miliardi e 35 milioni di euro – ha detto -. Non sono stati trovati gli anelli programmatici su cui intervenire per ridurre il debito. Manca una ricognizione sulle società partecipate delle quali non conosciamo l’esatta perdita. É mancata e manca una ricognizione del patrimonio e risultano beni immobili addirittura non catastali. Serve la rideterminazione del valore di questi immobili. Ci muoviamo su un terreno minato”.

“Abbiamo trovato una situazione terribile – ha sottolineato il Presidente della Regione. Dobbiamo eliminare gli sprechi, riqualificare la spesa pubblica e rendere più trasparenti le operazioni finanziarie. Abbiamo avviato una interlocuzione con il governo di Roma che deve proseguire e proseguirà. Ma il contenimento della spesa pubblica non deve bloccare gli investimenti. Lavoreremo in questo senso con i fondi comunitari e quelli di coesione perché la situazione attuale non permette neanche di procedere con le assunzioni”.

“Il nostro lavoro – dice il vice presidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao – é stato fatto in stretto contatto con la Corte dei Conti. Il mio primo atto é  stato proprio un incontro con i magistrati contabili.  Il lavoro squisitamente tecnico fatto dalla commissione e la relazione che ne deriva sarà consegnata anche alla Corte dei Conti”.

“Gli accordi dal 2014 a 2017 fatti dal governi Crocetta sono stati sottoscritti in violazione dello Statuto e anche del decreto legge 118 che riordina la finanza pubblica a livello nazionale e pone nuovi vincoli fra cui quello di predisposizione dei bilanci consolidati – prosegue Armao -. Il gettito di 1 miliardo e 400 milioni che dovrebbe arrivare da Roma viene del tutto riassorbimento dal contributo regionale alla finanza pubblica. Di fatto non arriva un euro. ” Questi accordi – dice ancora Armao – vanno rinegoziati e questo é pacifico”.

 Il 15 di gennaio ci sarà un incontro con il sottosegretario Bressa per affrontare tutte le norme da rivedere “Fra queste ci sono  norme inaccettabili come l’obbligo per la Regione di versare 285 milioni di euro in tre anni di IVA. “Riteniamo, poi,  che le pretese che scaturiscono dalla Statuto sono norme costituzionali e dunque non negoziabili e qualsiasi negoziato o accordo in questo senso sia nullo. Su questo bisognerà fare una riflessione forte”.
Per quanto riguarda le entrate nel 2017 si registrano.minori introiti per 355 milioni. Forse ne se potranno recuperare 55 ma questo crea comunque un buco ulteriore di 300 milioni.
“Questa situazione – conclude Musumeci – avrà conseguenze per almeno due o forse tre anni. Questo bisogna dirlo con chiarezza. Ci vorrà tempo per risistemare i conti”.
Lavoro da fare non ne manca e la situazione non é semplice ma neanche impossibile da rimettere in carreggiata “Solo i siciliani possono salvare la Sicilia – conclude Armao – é per far questo bisogna partire da noi stessi, da carte e conti in regola per essere credibili”.