Flessibilità nei turni, riorganizzazione degli orari di lavoro, incentivi all’esodo, possibilità di transitare in altri punti vendita. Sono alcune delle soluzioni adottate per scongiurare i 273 esuberi comunicati da Coop Sicilia nel mese di giugno con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo.

Lo comunica Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, al termine di una lunga trattativa: “Siamo soddisfatti per essere riusciti, con grandissima difficoltà, a salvare 273 lavoratori. Nonostante le proposte avanzate dall’azienda, che chiedeva anche sacrifici economici per tutti i lavoratori per potere abbassare il costo del lavoro, si è riusciti a portare a casa l’obiettivo della salvaguardia dei lavoratori e dell’impresa intaccando il meno possibile il reddito dei lavoratori”.

L’accordo dovrà comunque essere sottoposto ai lavoratori che si dovranno esprimere durante le assemblee unitarie che i sindacati tanno programmando. Soltanto dopo arriverà la ratifica in Direzione regionale del Lavoro.

L’accordo prevede tra l’altro la sospensione della pausa retribuita, un turno di 40 ore settimanale per i full time, il riconteggio delle ore dei part time in proporzione al full time con la sospensione dei permessi retribuiti maturandi, fatto salvo il mantenimento delle 32 ore di permessi all’anno. Previsto inoltre l’utilizzo dello strumento della flessibilità oraria, che prevede un numero di ore lavorate che può variare ogni settimana, anche se sarà comunque regolamentata attraverso alcuni paletti che hanno l’obiettivo di scongiurare forme di abuso e un utilizzo discrezionale, fermo restando la volontarietà per il part time. Coop Sicilia ad esempio programmerà in anticipo, ogni due settimane, gli orari di lavoro e si impegna a una equa distribuzione prevedendo al massimo 3 doppi turni settimanali.

Elemento qualificante dell’accordo il mantenimento dell’ipermercato di Ragusa che invece era previsto tra quelli in chiusura e la garanzia di tutti i lavoratori dentro Coop Sicilia, compresi i lavoratori degli uffici di Catania che prossimamente chiuderanno così come quelli dei 4 negozi di Palermo e Catania previsti in chiusura (Volontari, Casteldaccia, Catania, Fisichelli).

I lavoratori dei negozi di Palermo e Catania che chiuderanno saranno impiegati presso gli altri punti vendita Coop all’interno del territorio di appartenenza mentre ai lavoratori dei negozi di Catania Zafferana e San Giovanni La Punta, che da quanto comunica l’azienda stanno per essere ceduti al Gruppo Rocchetta, è prevista anche la possibilità di scegliere se passare con il nuovo acquirente con il riconoscimento di un diritto di prelazione che è stato previsto nell’accordo.

L’accordo prevede anche l’accesso alla mobilità volontaria ed incentivata per un numero massimo di 80 equivalenti full time. L’incentivo prevede il riconoscimento di una somma più alta per coloro che esprimeranno la loro disponibilità all’accesso alla mobilità entro il 31 dicembre 2018 mentre dal primo gennaio 2019 detto importo sarà ridotto di circa il 30%.

Per l’esubero rimanente è previsto l’accesso alla cassa integrazione straordinaria nelle more che si realizzino in Sicilia gli investimenti previsti nel piano industriale che riguardano anche sei nuove aperture sul territorio siciliano distribuite tra Palermo, Catania e Messina.

Il segretario generale Uiltucs Sicilia, Marianna Flauto, e i componenti della segretaria regionale Uiltucs Sicilia, Giovanni Casa, Maria Ida Saja, Angelo Gulizia, Valentina Minnuto e le Rsa ed Rsu aziendali che hanno seguito assieme ai segretari in questi mesi la trattativa esprimono “soddisfazione per il risultato raggiunto a tutela di tutti i posti di lavoro in una realtà come quella siciliana tanto martoriata dalla piaga della disoccupazione, ma soprattutto perché soltanto grazie alla sottoscrizione dell’accordo si potrà dare il via al piano industriale che traghetterà tutti i lavoratori a partire dal primo gennaio 2018 in Coop Allenza 3.0, (società che attualmente detiene la proprietà di Coop Sicilia) una delle più grandi cooperative nazionali nel settore della distribuzione che, a partire dal primo gennaio, incorporerà attraverso una procedura di fusione Coop Sicilia con il passaggio di tutti i lavoratori siciliani.

“Una estenuante trattativa – dichiara Mimma Calabrò segretario generale fisascat cisl Sicilia – iniziata nel mese di giugno scorso e conclusasi con la 2 giorni di Catania. Un primo obiettivo è stato raggiunto. Con l’ipotesi sottoscritta si Scongiurano i licenziamenti e i relativi esuberi che hanno tenuto per mesi col fiato sospeso 273 lavoratori e le loro famiglie”.
Il prossimo passo sarà quello di sottoporre l’ipotesi all’assemblea generale dei lavoratori che dovranno esprimersi nel merito.

“Se da un lato esprimiamo soddisfazione per l’intesa raggiunta – continua la Calabrò – dall’altro non possiamo non tenere conto dei sacrifici che i lavoratori tutti dovranno fare per tutta la vigenza dell’accordo laddove dovesse essere ratificato. Ma a fronte di Flessibilità, ammortizzatori sociali o esodo incentivato, sancite garanzie di collocazione e/o ricollocazione in Coop anche nel caso di cessioni o chiusure di punto vendita. Sembrerebbero essere in corso, infatti, trattative con il gruppo Rocchetta che da quanto appreso sarebbe interessato ai punti vendita di Casteldaccia e Volontari del sangue di Palermo e Zafferano Etnea e San Giovanni La punta nel catenese. Auspichiamo che gli interventi difensivi riescano realmente a tradursi nelle opportunità di quella crescita già inserita nel piano industriale societario che prevede, sin dal 1° gennaio 2018, l’incorporazione di Coop Sicilia in Coop Alleanza 3.0 che è il colosso del sistema cooperativistico nazionale”.

“La vertenza Coop Sicilia è stata chiusa con un accordo che scongiura a Catania e provincia 122 licenziamenti. E’ davvero una bella giornata”. Lo affermano Enza Meli e Giovanni Casa, segretari generali di Uil e Uil Tucs Catania.

“L’ipotesi di accordo, che sarà portata nei prossimi giorni all’esame e all’approvazione dei lavoratori – spiega Giovanni
Casa, segretario della UilTucs di Catania – ha realizzato l’obiettivo essenziale indicato da Uil-UilTucs, cioè il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito del territorio di appartenenza. Niente licenziamenti, quindi. È stata, invece, prevista la possibilità di esodo volontario a fronte della erogazione di un incentivo. L’azienda si è,
inoltre, impegnata a imprimere una forte accelerazione allo sviluppo della rete di vendita che prevede entro il 30 settembre 2020 l’apertura di 7 nuove sedi nelle province di Palermo e Catania, oltre al rilancio e all’ammodernamento di quelle esistenti”.

“Perché questi obiettivi vengano realizzati nei tempi previsti – aggiunge Giovanni Casa – organizzazioni e rappresentanze sindacali hanno responsabilmente accordato la sospensione temporanea di alcuni istituti contrattuali, come le pause e i permessi lavorativi, che non hanno ricaduta immediata in busta-paga. Le parti, infine, hanno convenuto di adottare per
la durata dell’accordo sindacale un modello organizzativo più flessibile che possa favorire il miglioramento dei livelli di
servizio nei punti vendita e garantire un presidio adeguato durante i picchi di vendita. Effettuate le consultazioni con i
lavoratori – conclude il sindacalista – l’accordo definitivo sarà sottoscritto nella Direzione territoriale del Lavoro di
Catania”.