In un periodo di grave crisi economica come quello attuale, le imprese avrebbero bisogno di aiuto e sostegno. Le misure a loro destinate ci sarebbero pure, ma i fondi non arrivano.

La Cassa regionale per il Credito alle Imprese artigiane siciliane è senza fondi, e sono oltre duemila gli imprenditori siciliani che attendono i soldi di finanziamenti chiesti alla Crias, che li ha accettati, ma che non ha ancora erogato un solo euro. I titolari delle aziende non fanno altro che guardare e riguardare la lettera che hanno ricevuto dalla Crias in cui si dava notizia dell’approvazione del finanziamento, e dopo la quale non hanno saputo più nulla dei fondi che dovrebbero essere a loro destinati.

Una situazione che sta mettendo in ginocchio soprattutto le piccole e medie aziende che spesso richiedono il credito di esercizio, ovvero i fondi che consentono la liquidità per l’attività quotidiana. Per far fronte ai finanziamenti già approvati servirebbero 50 milioni di euro, ma soldi in cassa non ce ne sono.

“Abbiamo già autorizzato almeno 250 richieste per i finanziamenti destinati a investimenti e scorte spiega al Giornale di Sicilia il direttore generale della Crias, Lorenza Giardina – ma servirebbero 15 milioni. Mentre per il credito di esercizio le domande autorizzate sono circa 1.700 e per erogare a tutte le aziende il finanziamento atteso, e da noi stessi annunciato, servono 35 milioni”.

Il credito di esercizio è la misura più richiesta dalle imprese: ogni azienda può avere un massimo di 30.500 euro a un tasso agevolato che può arrivare anche allo 0,6% della somma ottenuta (0,47% nel caso di imprese giovanili).

Per questo motivo alla Crias erano stati creati i fondi di rotazione. Ogni impresa otteneva aiuti e con le rate delle restituzione si finanziavano altre aziende. Un sistema che si è bloccato: “Nel 2010- aggiunge la Giardina – la Regione aveva previsto di stanziare 10 milioni all’ anno per 5 anni in favore della Crias ma questo impegno ha trovato un’ attuazione solo parziale. E per il 2016 non si hanno notizie di nuovi finanziamenti in Finanziaria. Intanto le aziende che si sono rivolte a noi attendono 14 mesi per il credito di esercizio e sei mesi per gli altri aiuti”.

Per cercare di fare ordine e riportare la situazione alla normalità, l’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello, ha da poco inviato un commissario ad acta per sistemare i bilanci della Crias.

Intanto le associazioni imprenditoriali avanzano una proposta: dirottare sui fondi di rotazione parte dei fondi europei che rischiamo di restituire a Bruxelles per mancanza di progetti adeguati. Ne discuteranno martedì tutte le associazioni di categoria – Cna, Casartigiani, Confartigianato e Claai – in una audizione che si terrà in commissione Attività produttive all’Ars.

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