“Mi odiano perché ho rotto un sistema, perché con le mie scelte ho scontentato i ceti privilegiati della popolazione e la classe politica. Ma resto in campo, mi sembra giusto provarci. Sono l’unico che può battere i Cinquestelle”.

A dirlo Rosario Crocetta, governatore uscente della Sicilia, in un’intervista a Repubblica. “Io ho salvato la Sicilia. Quando sono stato eletto ho trovato due miliardi di debiti, più di due miliardi 700 milioni di forniture da pagare. Non c’era un soldo. Ora siamo all’attivo di bilancio. Il Pil cresce il 3,6%, il turismo non è mai stato così forte”, rivendica Crocetta.

“Mi dicono: tu hai fatto il lavoro sporco, hai risanato la Sicilia, hai cacciato i mafiosi dagli appalti pubblici, ma ora fatti da parte. Del resto in tutti questi anni la richiesta che ho sentito risuonare più spesso è stata: Ama spattiri. Dobbiamo spartire. Ecco, vogliono la restaurazione”.

“Esco dal Palazzo così come c’ero entrato: nudo”, dichiara Crocetta, che torna a chiedere le primarie. “Il rettore Micari non avrà neanche tempo di fare la campagna elettorale, è un tecnico poco conosciuto, faccia le primarie come tutti. O è lesa maestà per un rettore doversi sporcare le mani?”.

“C’è un pezzo del Pd che sotto sotto – accusa poi il governatore – lavora per il ritorno di Cuffaro al potere sotto mentite spoglie”. Il candidato sarebbe “l’ex assessore Roberto Lagalla. Se non fosse stato per me, che l’ho smascherato, sarebbe lui il candidato del Pd”.

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