Stop alla norma che prevede la decadenza dei sindaci in caso di mancata approvazione del bilancio da parte dei Consigli comunali.

Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha sospeso – nelle more di acquisire il parere da parte del Cga – la circolare interpretativa dell’assessorato Enti Locali sulla decadenza dei sindaci, contenuta nella nuova legge varata in agosto dall’Ars che aveva scatenato polemiche soprattutto fra gli amministratori.

Dopo l’approvazione della legge, che ha anche modificato i criteri delle votazioni amministrative abbassando il quorum per l’elezione diretta del sindaco al 40 per cento più uno, arrivarono le critiche dell’Anci Sicilia che proprio in questi giorni ha promosso il sostegno a quegli amministratori che vorranno proporre ricorso al Tar contro la norma ed oggi plaude alla sospensiva auspicando di  “rivedere in tempi brevi la norma eliminando una fonte inesauribile di incertezza, controversie e ricorsi di varia natura“.

Proprio Palazzo d’Orleans spiega come “non si possa attribuire al sindaco che ha proposto ed approvato il bilancio in giunta, la responsabilità della mancata approvazione da parte del consiglio comunale”.

“Il governo – prosegue la nota – è convinto che questa situazione potrebbe essere utilizzata al fine di creare instabilità politica, utilizzando lo strumento finanziario come mozione di sfiducia, che prevede una diversa e più qualificata maggioranza”.

La sospensiva di Crocetta, in attesa del parere del Cga, fa vivere giorni più sereni ai sindaci di quei comuni ai quali stato già notificato il commissariamento del Bilancio da parte della Regione.

Fra questi c’è anche Catania alle prese innanzitutto con l’approvazione del nuovo piano di riequilibrio finanziario redatto dalla giunta di Enzo Bianco: un atto fondamentale per consentire poi la deliberazione del bilancio di previsione 2016.

I documenti del piano e quelli del bilancio, però, non sono ancora stati trasferiti al Consiglio comunale che solo quaranta giorni fa ha votato, fra tante polemiche, il Consuntivo 2015 su cui pesava il fardello del commissariamento da parte della Regione.