Tra le regole ferree per Mario Marchese una è sacra. «Assoluta mancanza di vincoli di parentela con sbirri», dicevano i boss nelle intercettazioni.

Nel corso degli incontro in casa Marchese si ricordava la lezione data ad un boss di Misilmeri, perché la figlia si era fidanzata con un magistrato. “Abbiamo cominciato a tagliare, m… abbiamo fatto una nottata a tagliare, poi all’ ultimo, là, nel portone, gli abbiamo fatto la croce”.

È quanto ricordano gli anziani boss sul danneggiamento, avvenuto tra gli anni Sessanta e Settanta, nella proprietà di un uomo d’ onore, Salvatore Levantino. Vincenzo Adelfio lo racconta a Mariano Marchese. La colpa del boss oggetto dell’ azione criminale?

“Ha fatto sua figlia fidanzata con il figlio di un magistrato”, spiega Adelfio. ‘U zu Ciccio», cioè Francesco Sorci, capo mandamento avrebbe disposto una punizione eclatante.

Era il 30 giugno del 2013 in diversi gregari si sono recati nel terreno di Levantino e gli hanno tagliato gli alberi. Marchese, il boss dei comandamenti non tollera questi sgarri e dice “Ma prima ci si teneva a tutte queste cose, m… ora si sposano con gli sbirri, con i carabinieri”.

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