Niente spumante e pasticcini, niente feste e presentazioni ma subito al lavoro. Dietro il cordone che ha tenuto a distanza i giornalisti al momento dell’insediamento della nuova giunta regionale gli assessori di Musumeci si sono subito messi all’opera e continueranno a lavorare anche oggi.

Non c’è tempo da perdere nel prendere in mano le sorti di una Sicilia allo sbando nella quale le emergenze sono forse più delle contingenze e le cose da mettere a posto prima della fine dell’anno sono talmente tante che si rischia di non farcela neanche lavorando a ritmo serrato.

Così alle priorità indicate dai siciliani in un sondaggio bisognerà anteporre proprio le emergenze per evitare che si cominci subito con problemi molto seri. Fra queste c’è sicuramente l’emergenza rifiuti che rischia di scoppiare da un momento all’altro. Le discariche siciliane, infatti, accolgono i rifiuti in regime di proroga e il caso vuole (che caso poi!) che la proroga concessa dal Ministero scadesse il 30 novembre ovvero ieri. Insomma il precedente governo ha rinviato e rinviato ancora e di rinvio in rinvio ha lasciato la patata bollente in mano a chi viene.

Ma i rapporti con Roma sono ancora tutti da costruire anche se riguardano, comunque, solo i prossimi 4 o 5 mesi. Fra marzo e maggio si voteranno le politiche e poi ci sarà un nuovo governo e un nuovo Parlamento che probabilmente saranno di destra o almeno questo dicono i sondaggi e su questo spera il governo siciliano. Ieri sera, comunque, la giunta siciliana ha lanciato subito il primo avviso a Roma. Il vento è cambiato non c’è più un governo consenziente che cala la testa ed esegue. Il primo provvedimento è stato il mandato per un ricorso in Corte Costituzionale. La Sicilia resisterà rispetto all’impugnativa di Roma sulla legge che permette il ritorno al voto nelle ex Province.

Approvata in agosto era stata impugnata in ottobre. Per Roma la riforma Delrio è prevalente ma Palermo adesso torna a far valere il proprio martoriato Statuto e mette da subito in chiaro che dallo Stretto non si passa più: le nostre competenze sono nostre.

Oggi la giunta potrebbe procedere alla nomina del nuovo segretario generale. Un passaggio essenziale perchè serve  una guida per la burocrazia regionale. Patrizia Monterosso ieri ha salutato e si è messa in ferie. Già oggi potrebbe essere nominata Maria Mattarella e insieme a lei potrebbe vedere la luce il primo mini valzer di dirigenti.

L’altro grande tema sul tavolo è quello dell’esercizio provvisorio. Il bilancio predisposto da Baccei non piace a questa giunta ed è cosa nota. Ma non c’è il tempo per predisporne uno nuovo e farlo arrivare all’Ars per l’approvazione prima della fine dell’anno. L’Ars deve ancora insediarsi e poi eleggere i propri organi. L’esercizio provvisorio è una tappa obbligata e anche per la sua approvazione bisognerà correre per evitare guai.

Di carne al fuoco non ne manca. Benevuti nel caos di Palazzo e buon lavoro al Presidente e agli assessori

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