Indagini a tutto campo degli inquirenti, che stanno anche esaminando le immagini della videosorveglianza, sul danneggiamento avvenuto nel cantiere per l’ampliamento del pronto soccorso dell’ospedale Civico. L’ipotesi è che si sia trattata di una intimidazione. Ad accorgersi del raid, sono stati lunedì mattina gli operai del cantiere che stavano tornando al lavoro dopo la pausa di domenica.

Qualcuno ha tranciato i cavi di alimentazione di una videocamera e tagliato in diversi punti, il cavo di messa a terra lungo il perimetro del cantiere che serve per garantire la sicurezza. Il responsabile dei lavori ha sporto denuncia alla polizia.

Come spiega al Giornale di Sicilia Giovanni Migliore, direttore sanitario dell’Arnas Civico: “Siamo preoccupati perché francamente sono episodi che non ci piacciono ma allo stesso tempo siamo determinati nel portare a termine secondo i tempi previsti i lavori. Supporteremo il cantiere per arrivare al più presto a quello che è il nostro obiettivo: mettere a disposizione dell’ utenza un pronto soccorso nuovo, molto più grande e più funzionale alle esigenze dei pazienti. I lavori vanno avanti e non si fermano. Siamo avanti di 5-6 giorni sulla tabella di marcia e contiamo di finire entro l’ estate prossima”.

Ad occuparsi degli interventi di riqualificazione del padiglione delle emergenze del Civico è il Rti, raggruppamento temporaneo di imprese, formato dalla «Rera costruzioni» e dalla «Grippi impianti», che si è aggiudicato l’ appalto con un ribasso d’ asta del 10,9% sull’ importo iniziale di due milioni e 620 mila euro.

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