Quattro sequestri conservativi per un importo complessivo di 6 milioni e 754 mila euro, 107 inviti a dedurre, 92 citazioni a giudizio per 196 amministratori pubblici. Sono i dati dell’attività della Corte dei Conti nel 2017 a tutela del denaro pubblico. sono stati resi noti oggi durante la relazione del procuratore generale in occasione dell’apertura dell’anno gioudiziario.

I sequestri sono scattati a carico del presidente e del segretario pro tempore del CONI di Ragusa per somme distratte ricorrendo a conti correnti di comodo per un danno erariale quantificato in € 1.123.803,00; dell’amministratore di una cooperativa affidataria del servizio parcheggio e inadempiente nei confronti del comune affidante; importo richiesta sequestro: € 364.725,00;  del proprietario di un immobile adibito ad uso privato e ristrutturato con fondi pubblici con l’espediente del conferimento ad una società di comodo di cui era partecipe al 50% e costituita per richiedere il finanziamento previsto per la destinazione turistica dell’immobile; una quota dell’immobile è stato sequestrato e si è contestato un danno erariale di € 160.000,00; dei soci e della società che dalla sentenza di primo grado venivano riconosciuti responsabili dell’indebita percezione di contributi pubblici per la realizzazione di una struttura turistico-alberghiera per un danno erariale dai Giudici quantificato in € 5.106.147,42.

È stata, inoltre, esercitata un’azione revocatoria per una vendita di comodo di un bene immobile operata a favore di un fratello da parte di un convenuto condannato ad oltre di 4 milioni di euro per strumentalizzazione illecita di finanziamento a struttura ricettiva.

Gli inviti a dedurre

Sono stati depositati 107 inviti a dedurre, nei confronti di 206 destinatari ai quali, in via provvisoria, è stato contestato un danno erariale complessivo di € 109.649.607,32.

le azioni di maggior entità riguardano  oltre 50 milioni di euro di danno erariale derivante dalla violazione degli obblighi legali sulle soglie di raccolta differenziata dei rifiuti sono stati contestati a vari amministratori e dirigenti regionali e comunali all’esito di una articolata indagine della G.d.F. sul Comune di Palermo ma che ricalca un protocollo operativo, già replicato su altri comuni; oltre 35 milioni di euro di danno erariale contestato alla giunta regionale, a un dirigente generale alla formazione professionale e agli organi di un ente regionale in house (CIAPI) per mala gestio di fondi comunitari in un progetto di politiche attive del lavoro; poco meno di 900 mila euro di danno erariale contestato a due presidenti della regione siciliana e alle rispettive giunte, per conferimento, conferma e proroga di un soggetto esterno all’Amministrazione, docente di scuola primaria specializzata in filosofia, all’incarico di Segretario Generale della Regione Siciliana senza preventiva verifica di professionalità tra gli oltre duemila dirigenti interni; un danno erariale complessivamente quantificato in € 478.325,81, determinato dalla mancata riscossione delle indennità di occupazione degli immobili edificati abusivamente e acquisiti al patrimonio comunale, è stato contestato a dirigenti e sindaci di un Comune della Provincia di Palermo.
Tutte le istruttorie appena enunciate, connotate da evidente complessità, hanno trovato l’apporto di alta professionalità della Guardia di Finanza.

Le citazioni a giudizio

L’azione di responsabilità amministrativa è stata esercitata 92 volte con la citazione a giudizio di 196 convenuti ai quali è stato contestato un danno erariale complessivo di € 17.493.454,36.

Per le sentenze soggette alla nuova disciplina sono stati approvati, ai sensi del comma 5 dell’art. 215 del codice, nr. 8 piani di rateizzazioni nei recuperi operati in via amministrativa; la rateizzazione del debito è uno strumento esecutivo valorizzato nel codice contabile, e, se rispettato dal convenuto condannato, idoneo a contemperare l’efficacia con la proporzionalità dell’esecuzione (art. 215 c.g.c.).
Ammontano ad euro 1.894.136,95 le somme recuperate “per cassa” nel 2017 in fase di esecuzione delle sentenze di condanna.

Per quanto riguarda i recuperi “pre esecutivi”, le riparazioni spontanee hanno determinato la restituzione della somma complessiva di euro 495.187,12 (di cui euro 101.309,58 a seguito di attività istruttoria ed euro 393.877,54 a seguito di invito a dedurre).