Il Palermo di De Zerbi delle ultime partite è stata una squadra capace di mettere in evidenza tutti i suoi limiti, ed anche quelli del tecnico scelto da Zamparini dopo la prima di campionato per sostituire lo “stanco” Ballardini.

C’era piaciuto il Palermo delle prime uscite con De Zerbi in panca. Ci aveva sorpreso. Sembrava una squadra cosciente dei propri limiti che buttava il cuore oltre l’ostacolo cercando di sopperire con la determinazione e l’agonismo agli evidenti limiti tecnici che si rilevano anche rispetto ai diretti concorrenti.

C’era piaciuto vederla giocare fuori casa, a Bergamo così come nel secondo tempo di Pescara contro il Crotone, con quel modo quasi mai visto a Palermo di tenere palla, di costruire gioco.
Certo anche quello era un Palermo evanescente, poco capace di tirare in porta, ma avevamo tutti scoperto Nestorosky che non è un fuoriclasse cristallino ma è certamente un giocatore capace di buttarla dentro.

Poi, ad un certo punto è sfumata anche la determinazione e l’agonismo. Sono saltati fuori esperimenti tattici per nulla convincenti. Continua a non decollare Diamanti, che dovrebbe essere il “fuoriclasse” in grado di trainare questo Palermo operaio e con l’arrivo delle prime piogge e dei campi bagnati anche il proverbiale palleggio della scuola di Guardiola è sfumato.

Con l’Udinese abbiamo visto i lanci lunghi che ricordavano il Palermo di Biffi. La squadra è svanita già prima di scendere in campo ed è stata battuta da una Udinese che seppure dovrebbe essere una diretta concorrente ha mostrato di essere superiore al Palermo in ogni ruolo. Il risultato è come un macigno per la squadra rosanero.

Adesso il timore, ulteriore, è che Zamparini trovi il solito capro espiatorio in De Zerbi e lunedì prossimo i rosanero saranno impegnati nella difficilissima trasferta contro il Cagliari di Rastrelli.
Difficile l’impresa, difficile fare punti da qui alla apertura del mercato di gennaio. Le trattative per la cessione della società sembrano essere in situazione di stallo (ammesso che ci siano mai state delle trattative serie e concrete). Di Faggiano e delle sue attività da Direttore Sportivo non si hanno notizie.

Ai tifosi rosanero non resta che sperare, in questa fase, che De Zerbi resti in sella ancora ritrovando il bandolo della matassa che ci aveva fatto apprezzare un Palermo operaio e le sue buone intenzioni.