Il governo regionale non può intervenire nella vicenda della mancata riconversione della raffineria di gela. e’ quanto sarebbe stato rappresentato ai sindacati confederali ricevuti a Palazzo d’Orleans dopo tre giorni di proteste e blocchi stradali nella cittadina nissena ed al secondo giorno di sciopero dell’intero settore raffinazione dell’Eni.

“Cgil, Cisl e Uil non possono che manifestare rammarico e, per certi versi, ancor più preoccupazioni per i concetti espressi dal Governo Regionale” si legge in una nota sindacale congiunta al termine dell’inutile riunione.

“Il Governatore afferma che comprende le ragioni dei presidi e nel frattempo dichiara che dipende tutto dal Governo Nazionale e nel merito dal Ministero del Lavoro. Incredibile ma vero – dicono i tre segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania -. Tutto questo accade mentre la tensione a Gela non ha precedenti e nella giornata del comunicato congiunto con i Sindaci e gli operatori economici”.

“La protesta continua ed in modo chiaro rivendichiamo il diritto ad avere una data dal Governo Renzi per affrontare e definire il presente di un’intera popolazione e con essa, da oggi, le popolazioni dei Comuni limitrofi – rincarano la dose -. La politica si assuma le responsabilità dando al territorio risposte concrete attraverso strumenti straordinari e derogatori a ogni legge. La politica sappia che ogni giorno è un danno in più al mondo del lavoro ed a un’intera popolazione. L’ENI anticipi i cantieri così da dare occupazione a centinaia di lavoratori”.

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