Un Ferragosto verso il tutto esaurito chiude la prima estate di vera ripresa del turismo italiano: secondo un’indagine di Assoturismo-Confesercenti per il lungo ponte sono state già riservate l’86% delle camere offerte online, con punte del 95% nelle località balneari e lagunari.

Tra le regioni, Sardegna e Liguria sono le due che registrano più camere già prenotate (95%), seguite dalla Puglia (93%) e dalla Sicilia (91%).

Secondo le previsioni sul periodo giugno-agosto 2017, elaborate da Cst a partire da un’indagine campionaria presso
2.242 imprese ricettive italiane, le presenze dovrebbero superare i 204 milioni, l’1,8% in più dello scorso anno, circa 3,5 milioni. Un aumento dovuto soprattutto all’incremento di stranieri (+2,7%), che ormai coprono oltre il 45% delle presenze; ma molto positivo è anche il consolidamento della domanda italiana (+1%) che rappresenta un segnale incoraggiante per l’economia nazionale.

Complice il gran caldo, le località lagunari e balneari sono state quelle che registrano una crescita maggiore (+2,3 e +3,5%), ma le tendenze risultano positive per tutti i prodotti turistici; anche se le performance migliori sono previste per le località lacuali (grazie alla spinta della domanda interna), per quelle marine, termali e di altro interesse (in questi casi il contributo maggiore dovrebbe giungere dalla domanda straniera).

Tra le aree più dinamiche, invece, il Sud e le Isole, per le quali si stima una crescita del +2,9% delle presenze; segue il nord-est (+2,3%).

“Mai come quest’estate – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – l’Italia gode di un
contesto favorevole per il turismo. Il nostro Paese piace, soprattutto ai mercati europei, che l’hanno scelta come meta
privilegiata non solo perché la costa sud del mediterraneo attraversa un periodo di turbolenze, ma per la qualità e varietà
della nostra offerta. Nonostante il caldo eccezionale registriamo, con piacere, un aumento delle prenotazioni di stranieri anche nelle città d’arte: segno che il sistema delle imprese turistiche italiane ha saputo cogliere l’occasione”.

“E questo – conclude Messina – nonostante il settore, responsabile indirettamente di oltre il 10% del Pil italiano, non venga considerato un volano di crescita alla stregua di altri, e non goda dello stesso sostegno. Oltre a soffrire dei
problemi di sempre, mai risolti: una pressione fiscale troppo elevata non solo sulle imprese, ma anche sui turisti; un
abusivismo ormai fuori controllo e la mancanza di collegamenti logistici efficaci, in particolare verso i Paesi extraeuropei, che rappresentano il futuro della domanda. Un problema strutturale su cui dobbiamo assolutamente agire”.