Dall’anno prossimo, secondo una norma proposta in Finanziaria dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, i fondi per l’assistenza ai disabili saranno stanziati anche grazie a un taglio annuale di 59 milioni di euro da effettuare sulle entrate del Fondo di Quiescenza, l’istituto che eroga le pensioni ai dipendenti regionali.

Di fatto la Regione finanzia l’assistenza con i soldi dei contributi dei dipendenti. “Un presidente che dà, quindi, la sensazione di preoccuparsi più degli effetti mediatici che delle reali e strutturali necessità dei disabili e che vorrebbe mettere le mani sull’unico Ente regionale in attivo – commenta il Cobas Codir – al quale, se la norma passasse, in cambio delle somme sottratte, verrebbero ‘rifilati’ immobili che – in un momento di crisi immobiliare come questo – potrebbero significare in realtà mettere in campo una vera e propria azione di ‘pirateria finanziaria’ che rischierebbe di compromettere la tenuta stessa del Fondo Pensioni”.

“Il Fondo verrebbe, così, scandalosamente, in possesso anche di una serie d’immobili ristrutturati, circa 15 anni fa, a spese della Regione, venduti poi a società private varie e contestualmente ripresi in affitto per mantenervi i propri uffici. Gli immobili in questione verrebbero appioppati al Fondo Pensioni, che anche allo scopo di renderli utilizzabili, dovrebbe dissanguare le proprie casse in improbabili e costosissimi lavori di ristrutturazione e di adeguamento”.

“Il governo regionale, quindi, sottraendosi agli obblighi di datore di lavoro, anziché versare quanto dovuto in termini di contributi previdenziali dovuti come datore di lavoro nonché delle quote trattenute ai lavoratori stessi, si approprierebbe così di somme obbligatoriamente vincolate, disfacendosi in cambio di immobili che potrebbero non avere alcun reale valore di mercato”.

“Il governo Crocetta nei saldi di fine stagione della legislatura – commentano i segretari generali del Cobas/Codir, Dario Matranga e Marcello Minio – dimostrando inadeguatezza anche nel trovare soluzioni strutturali al problema della disabilità, vorrebbe produrre invece l’ennesima finanziaria “scafazzata” che ha anche il sapore di una vera e propria “rapina” nei confronti dei lavoratori; tutto ciò corrisponde a un atto palesemente incostituzionale che compromette gravemente la stabilità finanziaria del Fondo di Quiescenza. A questo punto ci appelliamo a tutti i parlamentari dell’ARS per respingere tale norma illegittima, reperendo le risorse necessarie per la disabilità siciliana in modo strutturale e non attraverso “una tantum” e, contestualmente, – esattamente come nel resto del Paese – approvare una norma che trasferisca tutto il personale regionale alla gestione INPS mettendolo così al riparo dalle scorribande irresponsabili del governo regionale presente e futuro”.

Per trovare i fondi necessari all’assistenza ai disabili siciliani, bisogna partire dal principio stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 275/2016, per cui la tutela dei diritti è preminente rispetto al pareggio di bilancio – dice la deputata nazionale M5s Chiara Di Benedetto, che sulle risorse mancanti ai disabili ha presentato un esposto alla Procura di Palermo e scritto una lettera al capo dello Stato Sergio Mattarella, inviandone copia ai parlamentari regionali della Sicilia

“I diritti fondamentali vanno sempre garantiti attraverso una predisposizione dei bilanci che non li comprima in alcun caso. Questa – sottolinea la parlamentare 5stelle – è l’unica via d’uscita. Mi auguro che all’Ars recepiscano l’importanza del contenuto della riferita sentenza e agiscano con forza per applicarla in concreto. In pratica si tratta di una rivoluzione culturale. Vuol dire che, nell’attuale situazione prodotta dal sistema monetario vigente, dagli aiuti agli Stati dell’euro e dal fiscal compact, si può fare a meno di larga parte degli apparati del potere, dati i tagli imposti dall’alto».«In sintesi – conclude Di Benedetto – trovo problematiche e insufficienti le soluzioni finora prospettate per reperire i soldi con cui assistere i disabili siciliani. Serve un ripensamento complessivo del bilancio regionale, sul presupposto, come ha detto anche Pif, che ai più deboli spetta la maggiore attenzione, anche eliminando i tanti privilegi del Palazzo”.

una Finanziaria in generale da bocciare secondo i 5 stelle “Senza appello alcuno. Invitiamo anche gli altri partiti a fare lo stesso, a bocciarla per mettere fine ad una esperienza di governo che definire fallimentare è un eufemismo”

Il M5S all’Ars annuncia il suo voto contrario all’ultima “e forse la peggiore” finanziaria targata Crocetta, “che non ha messo nulla, proprio nulla – ha detto Francesco Cappello – sul piatto della Sicilia. Una finanziaria messa in piedi da un governo che ha continuamente snobbato il Parlamento e che non ha tenuto conto di nessuna delle esigenze che arrivavano da fuori dal Palazzo, in primis quelle dei Comuni, ormai ridotti in braghe di tela”. Contro il governo e contro Crocetta ha tuonato nel pomeriggio anche Giancarlo Cancelleri, che ha definito il presidente “un uomo solo, anziano sul viale del tramonto”, bocciando la proposta di Crocetta di inserire altre norme in finanziaria.

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