La finanziaria regionale per il 2016 è illegittima, basata su presupposti errati se non falsi. Con essa è illegittimo l’esercizio provvisorio attualmente in vigore ed ogni azione di spesa che si completi in questi mesi è a rischio di danno erariale. Occorre fermare subito la sessione di bilancio e riformulare i documenti.

La denuncia è di Sicilia Nazione, il movimento indipendentista che da qui a qualche giorno potrà contare, per la prima volta, anche su una presenza istituzionale attualmente non garantita ma nel frattempo ha predisposto un ricorso alla Corte dei Conti contro la palese illegittimità dell’esercizio provvisorio della Regione Siciliana.

Nel corso di una lunga conferenza stampa Gaetano Armao, Coordinatore Nazionale, ha evidenziato come “la finanziaria sia sostanzialmente incentrata sullo smantellamento dell’autonomia finanziaria, la rinuncia alle prerogative della Sicilia ed il consolidamento della rinuncia alla sottrazione di risorse sin qui perpetrata dallo Stato.
La presidenza della Regione pratica ormai soltanto accattonaggio istituzionale per sbarcare il lunario. Gli allegati al d.d.l. di Stabilità cercano di dimostrare che ai siciliani l’autonomia non conviene più”.

Il ricorso firmato, oltre che da Armao, anche da Rino Piscitello e da Riccardo Compagnino del Comitato Nazionale del movimento indipendentista, si riferisce al fatto che l’Assemblea regionale siciliana ha deliberato l’esercizio provvisorio rispetto alla proposta di bilancio avanzata dalla Giunta, in contrasto con il disposto del Dlgs 118/2011 (applicato in Sicilia peraltro per colpa del Governo Crocetta che ne ha chiesto con insistenza il recepimento) che prevede che l’esercizio provvisorio possa essere deliberato soltanto in relazione al bilancio per l’anno in questione approvato dal Parlamento regionale (nel caso in specie il bilancio 2015-2017 per la parte relativa all’esercizio 2016, peraltro impugnato dallo Stato).

“Ciò determina il fatto – ha detto Armao – che la legge con la quale è stato approvato l’esercizio provvisorio viola le disposizioni di contabilità pubblica recepite dall’Ars, determinando per conseguenza la messa a rischio degli impegni di spesa deliberati sulla base dell’esercizio provvisorio stesso, spese obbligatorie comprese”.

“Gravissimo – ha aggiunto Rino Piscitello – il fatto che, pur in seguito alle denunce di Sicilia Nazione e alla loro pubblicazione sulla stampa, nessuno di quelli che ricoprono i massimi ruoli istituzionali al Governo e in Parlamento abbia risposto in alcun modo, né confermando, né negando le affermazioni di Sicilia Nazione. Anche per questo presentiamo ricorso alla Corte dei Conti. Perché i siciliani hanno diritto ad essere informati delle leggerezze di questo Governo e dell’Ars”.

“Sul Bilancio e la legge di stabilità 2016 – ha detto Riccardo Compagnino- dobbiamo segnalare che si basano su soldi che il Governo italiano dovrebbe versare alla Sicilia in seguito ad un accordo che ancora non esiste. Si basano dunque non su conti definiti, bensì su speranze. Conti non contati e bilanci non bilanciati, è questo il modello di Baccei e di Crocetta”.

“Sicilia Nazione – ha concluso Armao -da mesi sta svolgendo il ruolo di sostituto unico di un opposizione che non esiste più. Continueremo a farlo. Continueremo a sostenere che il vero obiettivo del Governo nazionale è far fallire la Sicilia costruendo le motivazioni per seppellire lo Statuto autonomista. Come continueremo a dire che questo Governo regionale deve andare a casa per assoluta incapacità di intendere e volere”.

Articoli correlati