I fondi dell’Unione Europea investiti nelle regioni del sud a obiettivo convergenza rischiano di andare dispersi senza ottenere gli effetti sperati

L’allarme è stato lanciato dalla Corte dei Conti che parla espressamente proprio di ‘rischio dispersione dei fondi strutturali dell’Unione europea, fenomeno che appare più diffuso nel Mezzogiorno’. L’avvertimento arriva direttamente dal presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Martucci ha puntato il dito contro la “ancora insufficiente capacità di spendita delle risorse comunitarie con conseguente perdita di tali fondi se non riutilizzati”.

Un fenomeno che risulta maggiormente presente “nel Mezzogiorno, ma anche in altre regioni, appare in stridente contrasto con le difficoltà economiche che il Paese affronta, specialmente per gli investimenti pubblici”.

Martucci ha poi estrapolato una serie di dati a dimostrazione della sua tesi “l’utilizzo dei fondi strutturali per il settennio 2007-2013… ha registrato…una percentuale di questi ultimi di poco superiore all’80%”.

Dunque almeno il 205 dei fondi va disperso nel sistema Paese e questo dato è trainato dalla dispersione al sud che è decisamente più alta.

Altro punto dolente sono le frodi comunitarie dovute, in più dell’80% dei casi, nel 2015, ad un uso scorretto dei fondi
strutturali. All’interno della ripartizione “oltre la metà ricade sulle amministrazioni regionali, in massima parte del Sud”