Non c’è nessuna certezza che l’avviso 3 reggerà all’udienza dell’8 giugno davanti alla terza sezione del Tar di Palermo e per questo la Regione potrebbe decidere di revocare l’avviso 3.

La decisione non è stata ancora presa nonostante nell’ambiente la voce sia insistente e la notizia sia data per certa, ma qualcosa di concreto c’è. Tutto è legato alla decisione del Tar di ammettere un ricorso avanzato contro l’Avviso e fissare l’udienza proprio per l’8 giugno. E’ stata l’analisi delle motivazioni con le quali il ricorso è stato ammesso che fa temere un annullamento ai tecnici regionali.

Il Tar Sicilia ha infatti giudicato ammissibile il ricorso presentato dall’Isem, Associazione Istituto per la Promozione e Formazione Professionale e per lo Sviluppo Siciliano contro l’ Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione siciliane in merito al famigerato Avviso 3, relativo alle operazioni formative per il rafforzamento dell’occupabilità della popolazione siciliana in età lavorativa – Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione – Programma Operativo della Sicilia – Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e fissato il giudizio pur senza pronunciare sospensiva

Secondo il TAR il provvedimento impugnato introduce novità rilevanti rispetto a quanto previsto nei precedenti avvisi, ledendone gli interessi coinvolti. Il Tar ha quindi fissato l’udienza per la trattazione del ricorso per l’8 giugno prossimo ma senza emanare ordinanza sospensiva. di fatto le procedure dell’avviso 3 potranno proseguire ma l’8 giugno il tar potrebbe annullare tutto o comunque bloccarle.

“Il motivo dedotto nel ricorso – secondo il Tar – è relativo allo sviamento di potere che inficerebbe il provvedimento impugnato – per avere individuato, quale condizione premiale per la quantificazione dei finanziamenti riconosciuti – un elemento che appare estraneo alla finalità a cui è diretta la misura che ne costituisce l’oggetto”. Questo fa sì che il ricorso sia legittimato e degno di approfondimento in sede di udienza.

Possibile, dunque, la revoca in autotutela ma prima bisognerà trovare una soluzione alternativa. Così i funzionari sono al lavoro per studiare un provvedimento alternativo che metta al sicuro i 160 milioni di euro di finanziamenti che vengono dai fondi Europei e che se non utilizzati potrebbero tornare al mittente. Ma al tempo stesso bisogna mettere al sicuro il bando da annullamenti da parte della magistratura. Il rischio è che si blocchi tutto per l’ennesima volta, forse addirittura quella definitiva.

“Per il momento non ci sarà nessuna revoca – dice in serata l’assessore Marziano a BlogSicilia – stiamo verificando le possibili soluzioni. Solo dopo aver individuato il percorso decideremo il da farsi”.

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