Riteniamo non più derogabile l’avvio delle attività relative agli avvisi 6, 7 e 8 per ricominciare a garantire servizi di politiche attive in Sicilia e consentire ai 1750 operatori dei servizi formativi di riprendere a lavorare. I lavoratori sono fermi ormai dall’8 di aprile del 2015 e, peraltro, la Sicilia è indietro rispetto all’erogazione delle politiche attive. Una regione come la Sicilia non si può permettere ritardi su ritardi, bisogna agire subito e con scelte coraggiose”.

A chiederlo in una nota unitaria sono i sindacati della Formazione professionale, Flc Cgil Cisl Scuola e Uil Scuola Sicilia. “Urge una programmazione di politiche del lavoro che coinvolgano giovani e lavoratori di aziende in crisi per allinearsi con le attività poste in essere nelle altre regioni d’Europa. Il governo regionale agisca, acceleri le procedure e risolva i problemi di accreditamento dei soggetti titolati ad operare, e soprattutto deliberi lo stato di crisi del settore, che vede migliaia di persone in sofferenza, tra lavoratori sospesi, licenziati, in attesa di ammortizzatori sociali, sia tra quelli degli ex sportelli multifunzionali sia tra quelli delle filiere formative e dell’Istruzione e Formazione professionale”.

I sindacati chiedono “intervengano gli assessori Miccichè e Marziano, i dirigenti del dipartimento Lavoro e del dipartimento Istruzione accelerino le procedure e diano risposte alle centinaia di migliaia di giovani, di lavoratori in cerca di occupazione, ai disoccupati ed a tutti i soggetti in transizione, riattivando le azioni da troppo tempo interrotte, e soprattutto il governo regionale apra un tavolo di confronto col governo nazionale e le confederazioni sindacali, faccia proposte per azioni straordinarie di tutela e di accompagnamento all’esodo, si occupi del destino dei lavoratori del comparto:~ su questi temi scottanti, non si può più temporeggiare”.

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