Occorrerà ripensare il modello della formazione professionale, approntando un sistema che guardi al mondo del lavoro e che sia ad esso funzionale, un progetto di riordino organico a cui la Commissione Cultura Formazione e Lavoro all’Ars sta già lavorando”.

Così il presidente della V Commissione Luca Sammartino ha risposto alle parole dell’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla, che oggi ha presentato in Commissione una relazione tecnica sulla programmazione regionale in materia di Istruzione e Formazione.

“Il riordino della legge 24/76 sulla formazione professionale appare quanto mai urgente – ha continuato Sammartino – ma è indispensabile non dimenticare il bacino dei precari anche attraverso l’attuazione di un piano di fuoriuscita per cui già sono stati accantonati 30 milioni. Le parole rassicuranti dell’assessore Lagalla hanno evidenziato la volontà del Governo di avviare entro il più breve tempo possibile tutte le procedure che consentano al settore di svolgere il ruolo fondamentale di formazione rivolto ai giovani ed alle imprese piuttosto che ai formatori, che ha perso negli ultimi anni. Ma i temi da affrontare sono tanti – ha continuato il parlamentare PD – dalla dispersione scolastica, alla riorganizzazione dell’università e della ricerca, fino agli interventi di edilizia scolastica, quanto mai urgenti in tema di sicurezza. La Commissione sta già lavorando ad un testo di legge sul Diritto allo studio che risolva le grosse inefficienze del sistema, raccordando il mondo della scuola e dell’università con quello del lavoro, che tenga conto delle nuove esigenze dell’innovazione tecnologica e del mercato globale senza dimenticare i servizi agli studenti, dalle borse di studio fino al trasporto ed alle possibilità di alloggio per i fuori sede. Un impegno che chiederemo al Governo regionale già dall’approvazione della prossima legge di bilancio, all’interno della quale, – ha concluso – sarà necessario inserire le somme che potranno garantire il diritto allo studio a tutti i giovani siciliani”.