Riavviare con la maggiore quantità di risorse possibili le attività della formazione professionale, mettendo tutti gli enti nelle stesse condizioni di partenza e innescando processi di riqualificazione e riconversione per i lavoratori del settore.

Questa, in sintesi, la “ricetta” che la Uil Scuola propone alle istituzioni regionali per rivitalizzare la formazione professionale in Sicilia, uno degli ambiti più in crisi e problematici dell’isola sotto il profilo occupazionale.

“Il tavolo di confronto si è riaperto – osserva il segretario generale Uil Scuola Sicilia Claudio Parasporo – e noi siamo in prima linea con una proposta articolata che ha l’obiettivo ambizioso di armonizzare le istanze di tutti i soggetti coinvolti, quali istituzioni, sindacati, lavoratori e famiglie nella consapevolezza che la formazione debba essere ricostruita anche sotto il profilo dell’immagine esterna, poiché indagini, arresti, revoche di accreditamento, fallimenti e montagne di contenziosi hanno consegnato all’opinione pubblica un settore annientato che non viene percepito più, come ha giustamente sottolineato l’assessore al ramo Roberto Lagalla , come un corpo sociale integro”.

“L’assessore in tal senso ha lanciato una sfida – prosegue Parasporo – che va raccolta e condivisa per restituire dignità agli allievi, alle loro famiglie e a tanti bravi formatori che, nel tempo, hanno dedicato molte energie all’addestramento professionale in Sicilia: ecco perché occorre impiegare al meglio le risorse disponibili che, secondo le prime stime, si aggirerebbero intorno ai 100 milioni di euro”.

Nello specifico, secondo il sindacato, occorrerebbe riavviare le attività nell’attesa di conoscere la posizione di merito del TAR sui ricorsi riguardanti l’avviso 8/2016.

Per quanto riguarda la ricollocazione nel settore dei lavoratori, la Uil Scuola propone l’avvio di un percorso di aggiornamento, riqualificazione e riconversione, attraverso le risorse previste dalla legge 236/93 e quelle del fondo FEAG.

Un’ultima considerazione, da parte del segretario, riguarda l’applicazione dell’accordo contrattuale di sistema sottoscritto con Forma e Cenfop.

“Si tratta – conclude Parasporo – dell’unica strada possibile per introdurre elementi di trasparenza ed equità nel prelievo del personale iscritto all’Albo Regionale”.