La quinta sezione della corte di Cassazione ha confermato, rendendola definitiva, la condanna per falso a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) di Leonardo Romeo, ex consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa.

All’epoca in cui Romeo era come pubblicista componente del consiglio regionale dell’Ordine della Sicilia, aveva chiesto l’iscrizione nel registro dei praticanti e di essere quindi ammesso agli esami di abilitazione per professionista, poi effettivamente superati. A sostegno della sua richiesta Romeo, secondo l’accusa, avrebbe presentato documenti falsificati.

Il giornalista ha negato di avere alterato gli atti e tra il giudizio di primo grado e l’appello ha anche rinunciato alla prescrizione. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia si è costituito parte civile nel procedimento con l’assistenza degli avvocati Francesco e Giuseppe Crescimanno.

L’Ordine regionale di Sicilia, costituitosi parte civile, è stato impegnato fino in Cassazione in una lunga vicenda giudiziaria, per far valere le proprie ragioni in difesa dell’istituzione e della categoria.

“Ci auguriamo che tale condanna – sottolinea una nota del Consiglio dell’Ordine di Sicilia – nel chiudere definitivamente la vicenda, possa scongiurare che altri tentino di ricorrere a scorciatoie di qualunque genere per l’accesso alla professione. Ancor di più, come nello specifico, se si approfitta di una posizione di favore all’interno di un organo rappresentativo della categoria”.