“Un’esperienza andata oltre le aspettative, della cui riuscita siamo enormemente orgogliosi. Un’emozione indescrivibile vedere così tanta gente con cui condividere l’inizio di un viaggio unico.”

Commenta entusiasta Antonietta Greco Giannola, organizzatrice dell’open day della scorsa domenica all’Homi Country Retreat di Partinico, che ha riscontrato  grande successo.

Un’iniziativa, organizzata da “Homi Life”, associazione senza scopo di lucro presieduta dal medico nutrizionista Salvatore Giannola, che ha voluto proporre una giornata in un’atmosfera suggestiva, in mezzo alla natura, e dove respirare benessere a 360 gradi. Un luogo nel quale riuscire a ritrovare sé stessi con l’ausilio di professionisti che insegnano a prendersi cura del proprio corpo, ma anche della propria mente. Tra gli specialisti Costanza Dolce e Cinzia Orlando che si occupano di mindfulness, Antonella Arcuri di acqua gym, Laura Busalacchi di pilates, Ivana Patti di dermatologia, Rosalba Lunetto di sostegno psicologico, Antonio Vassallo di yoga, Enza Mortillaro di danzamovimentoterapia, Lucrezia Sciancalepore di massoterapia, Domenico Greco di medicina estetica, Monica Lombardo di piloxing, Alessia Speciale di training autogeno, Giovanni Zuppardo di functional training, Helena Russo di danze orientali.

“Sono emozionato perché oggi presento una realtà come ‘Homi life’ – spiega Salvatore Giannola – nata dopo 30 anni di carriera per sviluppare il mio progetto di salute e di benessere che punta a stare bene insieme rispettando i criteri di una buona e sana alimentazione. Non abbiamo creato un posto di elite, ma un luogo nel quale per esempio potere sfruttare le nostre cucine e insegnare a realizzare piatti che possono sorprendere per le loro grandi proprietà. Vivere la salute a 360 gradi, quindi, per costruire insieme qualcosa di diverso”.

Un’attenzione particolare è stata prestata al mondo dello Slow Food, sempre più difficile da potere mettere in pratica oggi, ma che punta a salvaguardare la grande varietà di ingredienti di cui la Sicilia dispone. Presente anche un angolo dedicato allo Street Scaccio di Marcello e Nuny La Piana, ricco di mandorle, noci, castagne e molto altro.

“Noi ci occupiamo di salvaguardare la biodiversità del nostro territorio – spiega Laura Fagione, in rappresentanza di Slow Food – che vuol dire diversità di ambienti, di mari, laghi, paesaggi alpini, di specie animali, di piante e microorganismi. Lo Slow Food valorizza i prodotti in via di estinzione: pensiamo all’Aglio rosso di Nubia o all’Ape nera sicula oppure ancora alla Capra Girgentana. Slow food è credere in quelle che sono le nostre peculiarità, tradizioni che vanno valorizzate e tutelate”.

Spazio anche all’arte con la mostra la mostra ‘Ambienti relitti ma ancora felici di Sicilia’ a cura di Guido Orlando. Trenta scatti che raccontano quella parte di Isola splendida e selvaggia: da Ficuzza a Cala Rossa, da Pantelleria alla foce del Fiume Belice, da Capo Passero ai Gorghi Tondi, sino alla Riserva dello Zingaro e al Parco dei Nebrodi, solo per citare alcuni dei migliori paesaggi siciliani.

Emozionante il momento letterario con la presentazione del romanzo scritto da Orazio Santagati ‘Ericlea’ e impreziosito della prefazione del magistrato Francesco Messineo, già Procuratore della Repubblica di Palermo. Tanta emozione, soprattutto dallo stesso autore, che ha voluto dare modo al romanzo di esordire in Sicilia, raccontando di un paese che non esiste, ma il cui nome viene ispirato da quell’Eraclea Minoa in cui trascorreva gran parte delle sue estati da piccolo.

“La scelta di presentarlo per prima qui è stata una questione di cuore. Anche se abito da tanto tempo a Roma, 54 anni su 56, sono legatissimo alla Sicilia – tiene a precisare l’ autore – dove ci sono mia madre e mia nonna. Storia vera? A parte riferimenti a nomi di veri mafiosi, come Salvatore Sinagra, uno dei personaggi di Camilleri che abbiamo conosciuto grazie anche al commissario Montalbano, non c’è nulla di autobiografico. È stato un caso, mi piaceva il suono e ho deciso di lasciarlo. Avevo deciso di scrivere una storia di mafia nel futuro. Bisogna leggerlo per capire che dinamiche si muovono e sottendono a tutta la storia, trattata come se volessi raccontare quel film che avevo in mente solo io. Infatti, mi fa molto piacere quando qualcuno dice che la mia scrittura si ama perché riesce a fare immergere in un mondo pieno di visioni”

A impreziosire il resto della giornata la sfilata dei gioielli in fibra di fico d’india di Tiziana di Pasquale DArtdesign, indossati sugli abiti di Agemina da nove sue followers (Caterina Tarantino, Giusy Piegari, Giusi Maggio, Gabriella Insana, Gabriella Papadia, Patrizia Gattuso, Valentina Bongiovanni, Giacinta Patorno e Valeria Gandolfo). Angolo make up a cura di Carolina Evola, foto di Giuseppe Volpes e le riprese di Nicola Vittorioso.

“È stato bello esserci – sottolinea la Di Pasquale – anche perché in un contesto ineguagliabile. Le vere protagoniste di questo evento, come tutti quelli che organizzo, però, sono le mie ragazze, le followers che mi seguono e che sfilano come vere modelle. La trasparenza delle acque di questa piscina e la natura prorompente tutta attorno, insieme al calore che ho sentito da parte del pubblico, hanno fatto il resto, dimostrando ancora una volta che l’arte e lo spettacolo sono sinonimi di cultura perché avvicinano e fanno conoscere mondi sconosciuti capaci di arricchire il nostro spirito. Bello, poi, avere condiviso questo evento con persone come Antonietta Greco Giannola, la cui energia vibra in tutto quello che la circonda.”