E’ battaglia dopo l’approvazione della finanziaria regionale che prevede, fra l’altro, l’acquisto di immobili regionali da parte del fondo pensioni con l’uso dei contributi versatid ai dipendenti. Dopo aver tentato di bloccare la norma definita un vero e proprio scippo, i rappresentati dei lavoratori tentano, adesso, di bloccare l’operazione che rischia, a loro modo di vedere, di depauperare il fondo con l’acquisto di immobili dal valore incerto e difficili da piazzare sul mercato a discapito dei soldi dei dipendenti e dunque mettendo a rischio pensioni e trattamenti di fine rapporto.

Lo scoglio da superare per la Regione per portare in porto l’operazione finanziaria speculativa è quello dell’autorizzazione all’acquisto da parte del Comitato di vigilanza, il Civ.

Il C.I.V. del Fondo Pensioni Sicilia (Comitato di Indirizzo e Vigilanza) è l’organo di controllo nel quale ha ampia rappresentanza il Cobas-Codir, sindacato autonomo maggiormente rappresentativo dei dipendeti regionali “che ha, ad oggi, impedito il depauperamento del Fondo tentato, in varie occasioni, per acquistare, con i soldi dei dipendenti, immobili ‘zavorra’”.

I componenti dell’organismo di garanzia sono scaduti a dicembre scorso e adesso la battaglia si sposta proprio sul rinnovo del comitato e sullì’ottenimento del parere vincolante. “In data 9 febbraio 2017, il Cobas-Codir ha regolarmente proceduto alla designazione del proprio componente – fanno sapere dal sindacato – ma l’Amministrazione non ha ancora ratificato il nuovo organismo e oggi ne comprendiamo il perché: bloccando il C.I.V., infatti, la politica pensa di potere bypassare l’ostacolo che si può frapporre tra il “malloppo” dei dipendenti e le loro fameliche mani, magari con la nomina di un bel commissario illegittimo”.

ma la battaglia sembra appena iniziata “Non sarà così – dice una nota sindacale – pur in presenza di una legge che autorizza il Fondo Pensioni a investire in immobili ‘fasulli’, infatti, occorrerà sempre l’autorizzazione del C.I.V. regolarmente costituito. Inoltre, occorrerà anche capire se le designazioni del governo per il Comitato siano conformi in quanto a compatibilità e coerenza con le norme vigenti e con le direttive dell’ANAC”.

Dunque è proprio sulle nomine che si annuncia la battaglia

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