I giudici della prima sezione del Tar di Palermo hanno respinto il ricorso presentato da Marco Forzese  candidato alla elezioni del 5 novembre 2017 alla carica di deputato all’Ars con la lista “Alternativa Popolare – Centristi per Micari”.

Com’è noto la lista regionale collegata non ha raggiunto il quorum del 5% su base regionale per l’assegnazione dei seggi. Secondo il ricorso di Forzese la lista di Alternativa Popolare avrebbe raggiunto il quorum se fossero stati esclusi dalla competizione molti candidati che si sono presentati nei collegi circoscrizionali di tutte le provincie siciliane che non avevano dichiarato l’insussistenza delle cause di incandidabilità previste dalla cd. legge” Severino”.

In giudizio si è costituito, tra gli altri, il deputato Michele Catanzaro, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia che hanno presentato le sentenze del Consiglio di Stato secondo cui ai candidati avrebbe comunque dovuto essere riconosciuta la possibilità di integrare la documentazione.

Il Tar Sicilia, condividendo il precedente giurisprudenziale ha stabilito “che non si possono annullare le operazioni elettorali per quei vizi – si legge nella sentenza – da cui non derivi alcun pregiudizio per le garanzie della libera espressione del voto”.

Per questi motivi ha dichiarato infondato il ricorso proposto da Forzese e ha legittimato l’elezione all’Ars di tutti i deputati.

Pertanto, per effetto della sentenza resa dal TAR, tutti i deputati regionali neo eletti, tra i quali l’Onorevole Michele Catanzaro, resteranno in carica, e tale precedente giurisprudenziale probabilmente orienterà il collegio giudicante nell’ambito degli ulteriori ricorsi elettorali, tra i quali vi è quello proposto dall’ex onorevole Pino Apprendi, rappresentato e difeso dall’avvocato Francesco Leone, in cui si è costituita in giudizio l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, assistita parimenti dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per chiedere il rigetto del ricorso.