Le tende abbassate nei negozi Bagagli in via XX Settembre a Palermo sono l’annuncio della fine. Non si tratta di un allestimento delle vetrine in vista dei nuovi arrivi e della prossima stagione primavera-estate, ma una protesta silenziosa di chi vede a rischio il proprio futuro.

I dipendenti in via XX Settembre non parlano. Hanno i volti rassegnati e tristi di chi sente che la chiusura è ormai vicina.

“Giù non si può scendere. Le borse e le valigie in vendita sono tutte su questo piano”, dicono ai clienti. Sono i primi a rendersi conto che la situazione è ormai sfuggita di mano, che la nuova gestione ha avuto il merito di garantire gli stipendi, non quasi tre 14 esime, ma non sono previsti nuovi acquisti e nuovi rifornimenti per i magazzini”.

I lavoratori non parlano. Lo fanno i sindacati. “La situazione è davvero drammatica – dice Monia Caiolo segretario provinciale Filcams – Purtroppo l’azienda è in grossa difficoltà. Si attende l’udienza di domani per sapere se i negozi torneranno al proprietario o verranno confiscati, in ogni caso i debiti peseranno non poco sulle sorti dei negozi”.

Una fine ingloriosa per quello che è stato per Palermo un fiore all’occhiello per l’acquisto di borse dal marchio esclusivo. Nei punti vendita di Palermo era possibile trovare tutte le griffe e gli ultimi arrivi delle firme più prestigiose di borse, valige, guanti pelletteria e accessori.

Adesso le vetrine sono vuote e con le tende abbassate perché non c’è più nulla da esporre. “Certo bisogna dire che il Tribunale che gestisce questi beni sequestrati deve cambiare le regole. Comprendiamo la nomina di un amministratore giudiziario che sia da garante, ma questo deve essere affiancato da chi sia veramente in grado di gestire negozi di questo livello – aggiunge Monia Caiolo – Qualcuno che capisca di marketing, di commercio e che sia un esperto nel settore”.

Anche per la Uil siamo davanti ad un destino già segnato. “Purtroppo domani si dovrebbe sapere quale sarà la sorte dell’azienda – dice Marianna Flauto segretaria provinciale della Uiltucs – Anche se negli ultimi tempi l’attività nei negozi si è ridotta. La situazione è molto seria per i lavoratori e adesso dopo le decisioni del Tribunale dovremmo trovare un’intesa per garantire prima il loro futuro. I sacrifici di questi anni non devono essere vanificati”.

E’ dal 2013 che la storica azienda di Filippo Giardina si trova in amministrazione giudiziaria. Prima sotto la gestione dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto, con le strategie aziendali di Virga. Poi, sotto la guida dell’avvocato Antonio Coppola, oggi amministratore giudiziario dell’azienda e Nunzio Purpura amministratore unico, ex comandante dei Vigili Urbani di Palermo e capo della Polstrada.

E domani ci sarà una tappa decisiva. Si attende la sentenza che stabilirà il destino di Bagagli. Il giudice sceglierà se restituire l’azienda allo storico titolare, l’imprenditore accusato di essere in affari con il boss Salvatore Milano – che a quel punto risulterebbe essere estraneo ai fatti – oppure confiscare definitivamente i negozi della catena, tra via XX Settembre, via Mariano Stabile, via Messina, via Libertà, via Roma e viale Strasburgo.

Gli impiegati temono però che le sorti dell’azienda siano già scritte e che il giudice pronunci ufficialmente la confisca che, allo stato dell’arte, complicherebbe le sorti dei 17 dipendenti che a Palermo costituiscono l’organico dell’azienda da oltre un trentennio.

Quello che lascia l’amaro in bocca è vedere negozi con importanti marchi in cui i clienti ancora entrano ed escono a mani vuote perché c’è poco, molto poco da acquistare.

La replica dell’Amministratore giudiziario

Nella qualità di Amministratore Giudiziario delle quote delle società del c.d. Gruppo Bagagli, preciso che:
1) gli stipendi sono stati regolarmente corrisposti a tutti i dipendenti sino al corrente mese;

2) con alcuni dei proprietari dei locali vi sono contenziosi affidati dalle Misure di Prevenzione all’Avvocatura dello Stato per la difesa dell’Amministrazione Giudiziaria;

3) il Tribunale Misure di Prevenzione, con provvedimento del 2/2/2018 ha autorizzato il sottoscritto ad una ristrutturazione aziendale con cessione in locazione di un ramo di azienda ad alcuni dipendenti che ne hanno fatto richiesta attraverso le sigle sindacali rappresentate.

Ciò per non dire che le società del Gruppo Bagagli, prima ancora dell’Amministrazione Giudiziaria, e quindi prima ancora del 3 maggio 2013, prospettavano un’esposizoone debitoria di € 3.262.820.00, tanto che l’Amministrazione Giudiziaria Virga dovette concertare con i Sindacati lo “stato di crisi” per avvalersi degli ammortizzatori sociali previsti.

L’Amministrazione Giudiziaria subentrata e dal sottoscritto rappresentata, ha predisposto per ogni anno (2016 e 2017) dei Piani Strategici Aziendali approvati dai Sindacati rappresentati e dal Tribunale Misure di Prevenzione, che hanno permesso di mantenere inalterato sino a giugno 2017 il numero dei dipendenti (30 unità), ma che purtroppo, per il prolungarsi del procedimento in corso (al limite dei cinque anni previsti dalla legge) e la flessione delle vendite del settore (tanti altri negozi del livello hanno chiuso negli ultimi mesi) ha visto il venir meno di ogni sostegno bancario, seppur minimo, che avrebbe consentito un maggior riassortimento, in tempo utile, dei singoli punti vendita. Talchè gli stessi punti vendita si sono dovuti autofinanziare solo con il venduto e non con il sistema bancario mediante scoperture, assolutamente normali nell’ambito imprenditoriale.

Distinti Saluti.
L’Amministratore Giudiziario
Avv. Antonio Coppola