Ombre sul candidato grillino Palermo, nello studio di Ugo Forello lavorava il figlio della Saguto la Presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale oggi accusata di corruzione.

A gettare queste ombre stamani a tre giorni dal voto è il giornale La Stampa con un articolo a firma Lombardo Ilario che parla di un intreccio familiare e societario a Palermo in cui ritorna sempre lo stesso cognome: Forello.

Forello, ricorda il giornale, è stato a lungo uno dei leader di Addiopizzo, ma è anche un avvocato e un imprenditore. E l’impresa, come anche la professione legale, l’ha gestita molto in famiglia.

Secondo quanto scrive il giornale alcuni sospetti sulle sue attività hanno portato i suoi avversari a verificare la rete societaria di Forello e a fare visure alla camera di commercio di cui La Stampa è venuta in possesso.

Secondo quanto riporta il giornale uno dei business della famiglia Forello sarebbero le Sale Bingo e già questo, evidenzia il giornale, dovrebbe creare un certo imbarazzo ad un esponente di un partito che si batte contro il gioco d’azzardo.

Il cugino e lo zio di Ugo Forello, scrive ancora il giornale, Giuseppe e Lorenzo Forello, gestiscono il Millionaire Bingo, a Moncalieri in provincia di Torino, una delle più grandi sale d’Europa. E a Palermo il Las Vegas Bingo, riaperto due anni fa dopo essere stato confiscato al clan mafioso di Nino Rotolo.

Dopo la confisca solo un imprenditore è risultato avere i requisiti necessari. Quell’imprenditore era Giuseppe Forello, cugino di Ugo. E qui la ricostruzione de ‘La Stampa’ riporta allo studio legale di Forello, Palermo Legal.

A Palermo Legal ha lavorato Francesco Caramma, figlio di Silvana Saguto ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo rinviata a giudizio il 25 maggio dalla procura di Caltanissetta. Saguto è accusata di vari reati, tra cui la corruzione, per la gestione dei beni confiscati.

A fare il colloquio a Caramma sarebbe stato proprio Forello, che alla Stampa dà la sua versione dei fatti. “Ho collaborato a titolo gratuito – dice al giornale – realizzando articoli giuridici, senza mai una cointeressenza economica”. Forello è avvocato e pesa molto bene le parole. Dice che la collaborazione del figlio di Saguto è successiva ai guai della madre e di non avere “mai avuto rapporti diretti con lei sui beni confiscati”.

Ma il giornale insiste con la ricostruzione. Sempre a Palermo Legal fino a poco tempo fa lavorava anche Viviana Caniglia, cugina di Forello (per parte di padre) e figlia di Mario Caniglia. II suo nome spunta nelle carte dell’inchiesta su Saguto perché a lui il magistrato si rivolse per ottenere sei chili di ventresca e svariati gamberoni da portare a una cena Dopo la cena, Caniglia, intercettato, espresse un desiderio a Saguto: “Non mi dispiacerebbe avere un’altra amministrazione giudiziaria”.

Ma Caniglia risulta anche essere socio della Siase, società alberghiera, assieme a Lorenzo, Giuseppe Forello e, attraverso la Inpa spa, Ugo. I Forello insieme sono soci anche della Solfin che a sua volta partecipa alla Gea Turismo, altra società in cui rispunta la cugina, Viviana Caniglia e di nuovo Ugo, attraverso la Forfin, una srl aperta con il fratello Giuseppe, omonimo del cugino che si occupa di Sale Bingo.

“La Forfin però non è mai entrata in quel business – spiega Forello – e nel mio programma ho inserito la lotta contro il gioco d’azzardo”.

Ma a metà giornata Forello torna sulla vicenda e attacca frontalmente ‘La Stampa’ definendo l’articolo solo fake news create ad arte per danneggiarlo. LEGGI QUI

Articoli correlati