“Non ci sono eroi c’è gente che fa il proprio dovere. C’è una procedura del servizio che ha permesso di accertare che le gare per i collegamenti marittimi erano sovradimensionate. Io e il responsabile del procedimento Dorotea Piazza abbiamo dato chiarimenti ai carabinieri che indagavano spiegazioni”. Lo dice il dirigente regionale del settore Trasporti Fulvio Bellomo che ha collaborato all’inchiesta per corruzione che oggi ha portato agli arresti di Morace, Montalto e Fazio.

“Con il governo Crocetta abbiamo ridotto i costi. Dal 2014 al 2017 abbiamo ridotto di 30 milioni di euro i fondi sul marittimo – aggiunge – Si è passati da 91 milioni nel 2013 ai 67 del 2017”.

“Tutti sapevano che la gara vinta da Morace era sovradimensionata. Tanto che abbiamo anche vinto un ricorso al Tar. Oggi è scoppiata la bomba – conclude – Una cosa del genere in questi termini non me l’aspettavo, ma venendo a prendere le carte gli investigatori si sono accorti che qualcosa non funzionava. Una volta in una riunione pubblica il deputato Girolamo Fazio mi ha detto che io e la dirigente Piazza l’avremmo pagata alla Corte dei Conti”.

Oggi ha parlato anche la ex consulente dell’assessorato ai Trasporti, Nadia Luciano, che attraverso degli studi aveva ritenuto non corretti i bandi, perché sarebbero stati sovradimensionati, anticipando quanto avvenuto oggi.

L’inchiesta che ruota attorno alle presunte tangenti sui fondi del trasporto marittimo per le isole minori della Sicilia, che ha portato all’arresto di Ettore Morace, proprietario della compagnia di traghetti Liberty lines, nasce dai bandi predisposti dalla Regione nel 2014.

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