Cresce il lavoro in Sicilia ma soltanto quello a tempo determinato mentre i contratti stabili subiscono una flessione di oltre il 5%.

L’instanea sul 2017 scattata dall’Inps sull’occupazione nell’Isola se da una parte fa registrare una positività e timidi segnali di un’inversione di tendenza,  dall’altro riconsegna, ancora una volta, i temi irrisolti quale rilancio e sviluppo, al nuovo Governo regionale.

Se è troppo presto per potere tracciare primi bilanci sull’attività o i primi passi della giunta Regionale, dall’altro è il tempo del pungolo e della declinazione di priorità per il territorio siciliano impantanato in uno stallo in delle secche da cui è imperativo, da troppo tempo inascoltato, uscire.

Dai sindacati viene la voce è unanime “creare le occasioni di sviluppo” cogliendo tutte le opportunità economiche che sono sul tavolo dal Patto per il Sud, alle risorse nazionali continuando per i fondi europei e per quanto riguarda il lavoro incentivando la stabilizzazione dei contratti a termine.

Ma il problema come abbiamo detto è più profondo come spiega a Blog Sicilia Mimmo Milazzo segretario della Cisl Sicilia : “In Sicilia il recupero della perdita del Pil non c’è stata. Nel nostro contesto socio economico non si è creato sviluppo nonostante le risorse disponibili”. Ecco allora le richiesta per il Governo guidato da Nello Musumeci:

“E’ necessario accelerare la spesa. Dobbiamo traguardare e pensare ad uno sviluppo a cinque- sei anni ma se spesa pubblica continua a stagnare, questo scenario non lo si può immaginare.  Si devono spendere i 17 miliardi disponibili su diversi fronti investimento questo già porterebbe ad un incremento dell’occupazione oltre che ad un arricchimento delle infrastrutture che ci può far diventare attrattivi sul fronte degli investimenti.  Chiediamo anche con forza che ci sia una riorganizzazione della macchina amministrativa oltre che una revisione del sistema del meccanismo delle autorizzazioni per chi decide di far impresa. Bisogna semplificare le procedure e l’iter deve essere completato al massimo in sei mesi”.

Dello stesso avviso Claudio Barone della Uil Sicilia che a BlogSicilia sottolinea:  “Noi abbiamo chiesto al Governo regionale di convocarci presto, perchè non possiamo stare impantanati negli annunci,  abbiamo chiesto di intervenire sul masterplan del patto per la Sicilia per cercare di fare censimento progetti esecutivi e far in modo di capire quanti sono e accelerare su questi così da non perdere risorse”-

Più in generale l’incremento dell’occupazione passa per una “difesa dei poli produttivi esistenti” ma anche per la ricerca di nuove occasioni ed opportunità d’investimento nell’Isola una cosa purtroppo non realizzata secondo il segretario della Uil perchè “E’ mancata una Regione che incentivasse sviluppo produttivo e che alla fine si è soltanto occupato delle poltrone”.

“I giovani ormai non cercano più  lavoro in Sicilia – conclude -, non possiamo rischiare di trovarci una Sicilia piena di persone immotivate o di anziani mentre ‘la meglio gioventù’ nostra scappa via. Le dichiarazioni programmatiche fatte da questo Governo ci sembrano condivisibili però dobbiamo ricordare che questo esecutivo ha una maggioranza risicata quindi proprio sui provvedimenti riguardanti questi temi è necessaria il dialogo forte con i sindacati che può dare forza all’azione politica”.

Abbiamo provato a parlare anche con il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro ma non siamo riusciti a metterci in contatto con lui.